La crisi energetica penalizza A2A, abbassati i target 2030

Piazza Affari non gradisce l'aggiornamento del piano 2021-2030 comunicato nella notte tra martedì e mercoledì dal gruppo. Il titolo inizia le contrattazioni con un calo di oltre il 5%

Renato Mazzoncini

Piazza Affari non ha gradito l’aggiornamento del piano 2021-2030 di A2A comunicato nella notte dal gruppo. Il titolo ha iniziato le contrattazioni in Borsa con un calo di oltre il 5%, performance che poi è leggermente migliorata col passare delle ore, tuttavia con un mercato che alle 13 segnava -0,1%, la società lombarda cedeva il 2,69%. La peggiore del Ftse Mib.

Gli investitori hanno voltato le spalle al gruppo guidato dall’amministratore delegato, Renato Mazzoncini, che ha detto di aver raggiunto “in anticipo gli obiettivi prefissati, realizzando infrastrutture e impianti industriali, attraverso la crescita interna e cogliendo opportunità di acquisizioni”, ma a causa di un 2022 “caratterizzato da un quadro geopolitico ed economico complesso e da uno scenario energetico volatile, abbiamo deciso di adeguare il nostro Piano per continuare a garantire la solidità del gruppo e affrontare le nuove sfide che ci attendono“.

L’incerto contesto economico e gli impatti generati (aumento costi di approvvigionamento, incremento del valore nominale dei crediti, rateizzazione dei pagamenti dei clienti e incremento del costo del debito) hanno reso opportuno un aggiornamento dei prossimi anni del Piano – spiega un comunicato di A2A – in ottica prudenziale e con un maggior focus sulla gestione dei rischi derivanti dal mutato contesto, rimodulando gli investimenti, mantenendo invariati gli obiettivi sui 10 anni (16 miliardi di euro cumulati fra il 2021 ed il 2030 in linea con il primo Piano decennale)“.

Gli investimenti sono stati aggiornati“, ha aggiunto Mazzoncini, e scendono dai 18 miliardi annunciati a gennaio a 16. Cala anche la previsione di Ebitda, che nel 2030 dovrebbe attestarsi a 2,6 miliardi e non più a 2,9, e la stima sull’utile netto che scivola a 700 milioni per fine piano contro i 780 milioni comunicati neanche un anno fa.

I 16 miliardi di investimenti saranno così suddivisi: 5 miliardi di euro sull’economia circolare, focalizzandosi sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, sul recupero di materia, energia e calore e sullo sviluppo delle bioenergie. E 11 sulla transizione energetica, prevalentemente focalizzati sullo sviluppo delle energie rinnovabili, flessibilità ed elettrificazione dei consumi. Tra le novità dell’aggiornamento piano da segnalare che il gruppo si lancerà sul riciclo delle batterie al litio. “Grazie a questo nuovo business – precisa una nota – A2A sarà in grado di trattare circa 10 kton di batterie ogni anno“.