Maxi-piano Truss: tetto a bollette per due anni. A pagare sarà l’ambiente

Subito dopo il suo insediamento a Downing Street la premier britannica ha presentato in Parlamento un massiccio pacchetto di aiuti per le famiglie e imprese

liz truss

È uno dei piani più ambiziosi in Europa per contenere il forte aumento delle bollette e del costo della vita: due giorni dopo il suo insediamento a Downing Street la premier britannica Liz Truss ha presentato in Parlamento un massiccio (e ricco, quasi 180 miliardi di euro) pacchetto di aiuti per le famiglie e imprese. A pagare sarà l’ambiente, con l’annuncio di una controversa politica di revisione della ‘rivoluzione verde’ promossa dal predecessore, Boris Johnson, che vede la riapertura di centrali a carbone e la fine del divieto di fracking (la modalità di estrazione del gas dal sottosuolo). Non solo. La prima ministra ha anche annunciato che il piano di emissioni zero entro il 2050 sarà rivalutato in linea con gli obiettivi energetici e di crescita.

Intanto, le bollette per le famiglie britanniche avranno un tetto fisso a 2.500 sterline e dunque saranno congelate per addirittura due anni, ossia fino al 2024. Si tratta, ha spiegato, di “un risparmio di 1.000 sterline” all’anno rispetto a quanto avrebbero dovuto pagare senza l’intervento del governo. La misura si aggiunge a quella precedente approvata dal governo Johnson che tra le altre cose includeva una sovvenzione di 400 sterline all’anno a famiglia. Per aziende e le istituzioni pubbliche come le scuole, il congelamento delle bollette durerà sei mesi, almeno per ora. “È il momento in cui bisogna essere audaci. Siamo di fronte a una crisi energetica (…) e questi interventi avranno un costo“, ha riconosciuto la leader davanti al Parlamento. Le misure di sostegno, che includono anche un’esenzione temporanea dalle tasse sull’energia per finanziare la transizione verso la carbon neutrality, costeranno decine di miliardi di sterline. La cifra sarà annunciata ufficialmente alla fine del mese dal Cancelliere dello Scacchiere, ma già alcuni media parlano di un piano da 150 miliardi di sterline (circa 180 miliardi di euro).

Non è chiaro al momento dove la premier ha intenzione di prendere le risorse ma quasi certamente il governo dovrà indebitarsi sui mercati finanziari, rischiando di aumentare il debito accumulato durante la pandemia. Truss ha anche annunciato che sta creando un fondo da 40 miliardi di sterline con la Banca d’Inghilterra per garantire che i fornitori di energia non manchino di liquidità di fronte alla volatilità dei mercati globali.

A pagare sarà comunque l’ambiente: il piano del nuovo governo prevede infatti la revoca della moratoria al fracking sulle “nostre enormi riserve di scisto che potrebbero far circolare il gas in appena sei mesi: sono previste inoltre nuove licenze per trivellazioni di petrolio e gas già la prossima settimana, che dovrebbe portare a oltre 100 nuove concessioni.

Downing Street intende anche aumentare la quota di energia nucleare, riaprendo però due centrali a carbone. Truss ha infatti confermato di di voler “riesaminare” l’obiettivo di neutralità del carbonio del 2050 “entro la fine dell’anno per assicurarsi che non appesantisca troppo le imprese e i consumatori.

(Photo credits: Daniel LEAL / AFP)