Per pane in tavola le famiglie spenderanno 900 milioni in più rispetto al 2021

Ad affermarlo è Coldiretti, aggiungendo che si tratterebbe dell'inevitabile effetto dei “rincari record di energia, mangimi e fertilizzanti scatenati dalla guerra in Ucraina e delle distorsioni all’interno delle filiere"

Nel 2022 le famiglie spenderanno oltre 900 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente per il pane. Ad affermarlo è Coldiretti, aggiungendo che si tratterebbe dell’inevitabile effetto dei “rincari record di energia, mangimi e fertilizzanti scatenati dalla guerra in Ucraina e delle distorsioni all’interno delle filiere che impoveriscono le tasche dei cittadini e danneggiano gli agricoltori”. L’analisi di Eurostat conferma quanto constatato dalla Confederazione nazionale dei coltivatori diretti: “Il prezzo del pane in Europa è salito a livelli clamorosi, con un costo che non è mai stato così alto come nel mese di agosto”.

La guerra – sottolinea la Coldiretti – ha moltiplicato manovre speculative e pratiche sleali sui prodotti alimentari, che vanno dai tentativi di ridurre la qualità dei prodotti offerti sugli scaffali alle etichette ingannevoli fino al taglio dei compensi riconosciuti agli agricoltori, aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente dalle importazioni straniere già per il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci”. Un fatto paradossale se si pensa che in realtà in questo momento, agli agricoltori, il grano viene sottopagato.

Lo stop alla speculazione è l’obiettivo numero uno della Coldiretti: “Occorre ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”, ha dichiarato il presidente Ettore Prandini.