Anche la Camera fa i conti con il caro bollette: quasi 6 mln di euro annui per acqua, luce e gas

Lo si evince dal ‘Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2022’ deliberato in estate dall’ufficio di presidenza

montecitorio

Non solo famiglie e imprese devono fare i conti con il caro bollette. Anche la Camera dei Deputati stima forti incrementi per le spese di acqua, luce e gas dei suoi edifici. Lo si evince dal ‘Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2022’ deliberato in estate dall’ufficio di presidenza. Innanzitutto va chiarito che Camera dei deputati non significa solo palazzo Montecitorio, luogo in cui si riuniscono i parlamentari, ma esistono altre sedi che fanno capo a questo ramo del Parlamento che vanno riscaldate, illuminate e fornite di acqua corrente. SI tratta ad esempio del palazzo ex Banco di Napoli, sede di uffici amministrativi, del palazzo della Missione, del palazzo dei Gruppi e del palazzo Theodoli-Bianchelli (informatica, personale e libreria).

Sul fronte dell’efficientamento energetico – si legge nel bilancio -, sono stati compiuti importanti progressi che hanno consentito di ridurre i consumi (nel 2021 il consumo elettrico nel complesso delle sedi della Camera è diminuito del 14% circa rispetto al 2017) e di rendere possibili misure di contenimento coerenti con quelle adottate nell’ordinamento nazionale, anche in relazione alla crisi degli approvvigionamenti che si registra sul piano internazionale. Altri rilevanti interventi hanno riguardato gli impianti elettrici, gli ascensori, le dotazioni antincendio, perseguendo gli obiettivi di contenere i consumi energetici e di incrementare i livelli di affidabilità e sicurezza degli impianti”.

Più in generale, in tema green, “gli obiettivi di sostenibilità ambientale sono stati perseguiti anche nell’ambito dell’attività contrattuale: i capitolati di gara per l’affidamento in appalto di alcuni servizi di rilevante dimensione – quali la ristorazione, le pulizie, la fornitura di carta e di toner nonché delle stampanti – sono stati definiti in applicazione dei criteri minimi ambientali (CAM). Parimenti, nell’ambito dei contratti per la fornitura di energia, la Camera ha attivato la cosiddetta ‘opzione verde’ che garantisce che il fornitore immetta in rete una quantità di energia da fonti rinnovabili corrispondente ai consumi dell’Amministrazione. Sul piano dei trasporti, il parco macchine è stato ridotto nei numeri e rinnovato con autovetture ad alimentazione elettrica o ibrida che hanno sostituito quelle tradizionali; sono state altresì adottate misure volte a favorire la mobilità sostenibile, grazie ad un incremento degli spazi disponibili per le biciclette e per i motoveicoli elettrici. Sempre in tema di misure a tutela della compatibilità ambientale – spiegano da Montecitorio -, si è continuato a operare sul versante della riduzione della quantità dei rifiuti prodotti e sul progressivo incremento della frazione portata a recupero. Si è trattato di un processo che ha consentito di ridurre, nell’arco di un decennio, la quantità prodotta da circa 765 a circa 180 tonnellate annue e di conseguire la misura del 100% della frazione recuperata rispetto alla quantità prodotta”.

Ma veniamo alle dolenti note: “Per quanto concerne le altre categorie di spesa – viene messo nero su bianco -, si segnala che la spesa per acquisto di beni e servizi aumenta di 2,5 milioni di euro nel 2022, in considerevole misura per effetto della maggiore spesa per gas ed energia elettrica (1,2 milioni di euro), nonché dell’adeguamento dei prezzi all’inflazione. Nei due anni successivi si stimano, invece, riduzioni, pari, rispettivamente a 5,5 milioni nel 2023 rispetto al 2022 e a 1,1 milioni nel 2024 rispetto al 2023. Tale effetto è riconducibile anche alla minore spesa per servizi ai deputati, con particolare riferimento ai trasporti”.

Scendendo nel dettaglio, per quanto riguarda la manutenzione edile e impiantistica delle sedi (tra le cui voci compaiono la manutenzione degli infissi e le attività di supporto agli interventi di efficientamento energetico) la presidenza della Camera mette a bilancio 4,5 milioni di euro per ogni anno dal 2022 al 2024. Nel capitolo su gestione e manutenzione degli impianti elettrici (nel quale sono compresi anche gli interventi di efficientamento energetico) si stima invece una spesa costante di 6,8 milioni di euro dal 2022 al 2024. Per gestione e manutenzione degli impianti idrici, riscaldamento e condizionamento invece si spenderanno quest’anno 6,5 milioni di euro che scenderanno a 5,8 milioni nel 2023 e nel 2024.

Infine il capitolo della spesa viva, quella cioè volta a garantire l’erogazione di gas, energia elettrica ed acqua (tradotto: le bollette): per quant’anno e per i prossimi due la presidenza della Camera stima una spesa di quasi sei milioni di euro (5,95 per la precisione). Dando una rapida scorsa alle voci di bilancio, si nota come la Camera spenda di più in acquisto o rimborso di titoli di viaggio per i deputati (10,7 milioni di euro) o per curare la pubblicazione su supporto elettronico e cartaceo degli atti parlamentari (6,8 milioni) che per luce, acqua e gas.