L’avevamo capito da un dettaglio inequivocabile: trovare una stanza d’albergo disponibile a Milano in questi giorni è una mission impossible. E qualora – miracolosamente – ce ne fosse una libera, la paghereste quanto una suite al Four Season. E, come sono esaurite le stanze degli hotel della città, lo sono anche tutti i padiglioni di Rho Fiera, che ospitano da oggi la 60° edizione del Salone del Mobile, attesissimo evento che si ripropone alla città dopo due anni di rinvii dovuti alla pandemia. Dal 7 al 12 giugno, infatti, Milano si riempie di eventi e installazioni, mentre a pochi km dal centro vanno in mostra le tendenze delle case che verranno. E che saranno, come si preannuncia già da qualche tempo, più green: proprio come lo stesso Salone, che ha sempre più un occhio di riguardo per i temi legati all’economia circolare e alla sostenibilità.
L’evento, dal 7 al 10 giugno, è aperto agli operatori di settore (ingresso tutti i giorni 9.30 – 18.30), mentre l’11 e il 12 giugno – i giorni di conclusione della mostra – il Salone sarà aperto anche al pubblico, per appassionati o semplici curiosi.
Per chiunque non abbia intenzione di raggiungere la Fiera, ma desideri comunque un assaggio del clima frenetico, creativo e innovativo del Salone, c’è il Fuorisalone, il cui tema quest’anno è ‘Tra spazio e tempo’. Basta gironzolare per le vie del centro di Milano (Porta Venezia, Durini, Cinque Vie, Tortona, Isola, Brera), ma anche di alcune zone meno battute (come Lambrate, Bovisa, Certosa ma anche Baranzate – dove l’ex fabbrica Necchi si è trasformata in Baranzate Ateliers dal celebre architetto belga Lionel Jadot), per assaporare anche nel cuore della città la frenesia e la vivacità di questa manifestazione.
IL SALONE PER NUMERI
Al Salone del Mobile sono presenti oltre 2.000 espositori – di cui ben il 25% stranieri – che occupano tutti i 20 padiglioni del polo fieristico, finalmente tornato ai fasti di un tempo dopo la pausa legata alla pandemia. “Abbiamo lavorato per un’edizione il più possibile internazionale”, ha confermato Maria Porro, presidente del Salone. “Sappiamo che arriveranno meno operatori dalla Russia e che mancheranno i cinesi, ma proprio per questo abbiamo cercato di favorire la presenza di buyer da altri mercati strategici per le nostre aziende, come l’India e il Medio Oriente”.
TRASPORTO PUBBLICO POTENZIATO
E se sono tantissime le novità da vedere al polo fieristico di Rho, altrettante sono quelle in giro per la città, che apre al pubblico non solo gli showroom delle più note aziende del design, ma anche luoghi spesso inaccessibili ai visitatori, come giardini e cortili privati, che si riempiono di installazioni. Sfruttando il fatto che il trasporto pubblico viene potenziato – ATM terrà aperta la metropolitana fino alle 2 di notte nella serata di sabato 11 giugno, e i parcheggi di interscambio (Cascina Gobba, Famagosta, Lampugnano, Bisceglie, Molino Dorino, San Donato e Maciachini) chiuderanno alle 3 di notte – potete raggiungere facilmente ogni zona della città e la stessa Fiera, muniti di mascherina Ffp2, obbligatoria a bordo e in attesa dei treni.
COSA VEDERE AL FUORISALONE
Tantissimi sono gli eventi e gli appuntamenti sparsi per Milano (qui li trovate tutti: https://www.fuorisalone.it/it/2022/eventi). Ecco i più attesi.
Dal 7 al 12 giugno è visitabile Floating Forest in Darsena, un’isola galleggiante arricchita da 610 piante, ideata da Stefano Boeri Interiors e Timberland. Si tratta di un ecosistema con più di 30 specie diverse, che moltiplica la biodiversità e attiva i benefici legati alla forestazione urbana. L’eredità del progetto, una volta terminato il Salone, resterà alla città: Timberland donerà il verde al progetto di rigenerazione del Parco della Vettabbia, gestito da un’organizzazione no-profit che facilita la transizione ecologica. Dal 6 all’8 giugno prende il via Prada Frames: un simposio dal carattere multidisciplinare che indaga la complessa relazione tra ambiente naturale e progettazione. Il programma è curato da Formafantasma, studio di design e ricerca con base a Milano e Rotterdam. Gli spazi della Biblioteca Nazionale Braidense ospitano letture, dibattiti e proiezioni video. Dal 9 all’11 giugno, grazie all’evento TOILETPAPER Street Party con ORGANICS by Red Bull, la sede di TOILETPAPER dà vita a una festa di quartiere con via Balzaretti che colora le facciate: sarà la prima strada interamente trasformata in un’installazione permanente di arte pubblica. Per tutta la durata del Fuorisalone, l’Arci Bellezza ospita invece Very Simple Kitchen, brand italiano che progetta cucine modulari e innovative. Trasformato per l’occasione dall’architetto Davide Fabio Colaci, il giardino diventa luogo ideale per sentirsi a casa. E si potrà prenotare un pranzo, un aperitivo o una cena all’interno del giardino, per riprendersi dalle fatiche del Fuorisalone. You Don’t Want Space, You Want To Fill It è una mostra curata da Matylda Krzykowski e composta da opere di professionisti contemporanei tra il contesto visivo e performativo. Tra questi, Phillip Schueller, Collo Awata &Delfiné, Ertel & Jannis Zell e Mirka Laura Severa Lisa. Li trovate presso Marsèll Paradise, in via Privata Rezia 2, che continua il suo percorso di sperimentazione tra arte e design. E per restare green e ‘circolari’, dal 6 al 12 giugno nel circuito del Brera Design District e del Fuorisalone, Deesup – marketplace italiano delle icone di design second-hand – presenta Circular Gallery, un progetto di design circolare che trova il suo habitat negli spazi di Casa Canvas.
PER CHI VUOLE BALLARE
Ogni sera, fino a domenica, l’Ikea Festival – oltre che sede dell’Ögonblick – A Life at Home Exhibition, istallazione fisica e digitale – propone serate musicali con performance di Ghali, Jamie xx o Viagra Boys al BASE Milano. Sempre al BASE, nel cuore pulsante del Fuorisalone, si svolge l’evento We Will Design (fino all’11 giugno), che vede alternarsi 15 nomi provenienti dal mondo underground, con live set fino a notte fonda. E anche i Baranzate Ateliers si animano e le loro ampie sale si trasformano in luoghi perfetti per feste dal sapore nordico e spartano. Perché va bene il design, ma senza festa che Fuorisalone sarebbe?