Rafforzare la produzione di auto in Italia con un accordo di transizione, da sottoscrivere entro la fine del mese. L’obiettivo è portarla a un milione di pezzi: in un faccia a faccia durato 90 minuti, Carlos Tavares e Adolfo Urso raggiungono l’intesa al Ministero delle Imprese.
L’impegno, quindi, è creare le condizioni per invertire la tendenza al calo dei volumi di produzione nei due anni a venire e poi per costruire insieme la roadmap che porti a “produrre un milione di veicoli” nel Paese, spiega l’ad di Stellantis, che riceve dal ministro una copia della Costituzione italiana, in cui vengono evidenziati gli articoli 1 e 41.
L’articolo 1 ricorda che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione; mentre l’articolo 41 sottolinea che in Italia l’iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. “Stellantis è totalmente in linea con gli articoli“, assicura Tavares. L’ad parla di un miglioramento permanente dell’impronta industriale e di una “chiara intenzione” di localizzare un maggior numero di modelli in stabilimenti italiani, “a partire da Melfi“.
Urso illustra il documento sull’automotive steso dopo il confronto con le parti sociali e produttive e con le Regioni sede di stabilimenti di Stellantis. Il dossier indica modi e tempi per aumentare i livelli produttivi, ampliare la gamma dei modelli, investire su ricerca e innovazione, a tutela della occupazione e dell’intera filiera del settore. Dopo l’incontro, il primo che il ministro chiama è proprio il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio, capofila dei presidenti delle Regioni dove sono presenti gli stabilimenti, per concordare una nuova riunione con i governatori (dopo quella del 21 giugno al Mimit). Con lo stesso fine, il ministro chiama i segretari confederali e dei metalmeccanici di Cgil Cisl Uil e Ugl, oltre che il presidente dell’Anfia. Con tutti avrà nuovi incontri prima di firmare l’accordo di transizione.
Dal primo faccia a faccia, emerge per Stellantis “la necessità di un dialogo continuo e proficuo con tutti gli stakeholder“, per costruire insieme un progetto globale per l’Italia che tenga conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani, l’impatto di normative come l’Euro 7 sulla Fiat Panda, gli incentivi per mantenere la competitività italiana come il costo dell’approvvigionamento energetico e il costo di trasformazione. L’azienda domanda “intelligenza collettiva” e “buona volontà” di tutte le parti interessate perché possa mantenere il ruolo di leader, nel contesto “molto impegnativo” dell’elettrificazione e della concorrenza cinese in Europa.
Da Tavares arriva anche l’annuncio di un quinto modello, oltre ai quattro già annunciati, nello stabilimento di Melfi. Si tratterà, fa sapere l’azienda, “di modelli premium di alto valore per marchi stranieri, più uno italiano sulla nuovissima piattaforma STLA-M, presentata la scorsa settimana“.
“Dobbiamo creare uno spirito di squadra vincente per sostenere la transizione energetica e mantenere la libertà di circolazione dei cittadini italiani – scandisce Tavares -, coinvolgendo tutti gli stakeholder italiani e concentrando le energie sulle soluzioni e non sui dogmi“.