
Gli obiettivi fissati dall’Europa per vietare la circolazione delle auto con motore a combustione interna entro il 2035 “non sono più raggiungibili”. A lanciare l’allarme è il responsabile Europa di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, che al Salone dell’auto di Monaco anticipa le difficoltà che il settore incontrerà prossimamente nel mercato europeo. A minare il comparto i rapidi cambiamenti tecnologici, la transizione verso i veicoli elettrici, la crisi delle forniture e le pressioni sui costi di produzione.
Raggiungere il target Ue sarà impossibile, avverte Imparato, “a meno che non si ipotizzi di andare incontro a un crollo del mercato di circa il 30% o al tracollo finanziario di tutti i produttori in Europa”. E siccome “questo non è fattibile”, “accogliamo con grande favore la discussione strategica sull’evoluzione della regolamentazione in Europa”. Imparato chiama in causa infatti proprio l’Ue, finora incapace di contribuire alla ripresa del settore, a cui chiede ora un cambio di marcia. “Abbiamo elaborato proposte molto ben intenzionate con i nostri colleghi e con le autorità di Bruxelles – spiega – pensiamo che ora sia il momento di agire. Direi in fretta. Direi prima della fine dell’anno, se possibile”.
Secondo Stellantis i numeri parlano chiaro: oggi in Europa circolano 256 milioni di auto, di cui 150 milioni hanno più di dieci anni. “Invece di puntare solo sui veicoli elettrici a batteria nel mercato delle auto nuove – propone Imparato – apriamo al rinnovo del parco auto”. “Un punto ovvio per tutti” è che l’elettrificazione al 100% al 2030 “non è più raggiungibile per ovvie ragioni di evoluzione del mercato”. Alla fine, Stellantis presenterà “una sorta di evoluzione, o risposta” del piano. Imparato è certo: il ceo Antonio Filosa “scriverà un aggiornamento sulla visione, perché abbiamo bisogno che presenti a tutti la visione di cosa può essere Stellantis da qui a cinque, e probabilmente dieci, anni”.
Proprio Filosa, a Roma, ha incontrato al ministero delle Imprese e del Made in Italy il ministro Adolfo Urso. Appuntamento finalizzato ad affrontare le principali sfide e opportunità del settore automotive italiano. “Incontro cordiale”, secondo Filosa, con al centro del dialogo la gestione della crisi industriale e la definizione di strategie per rafforzare le aziende italiane a livello globale. Quindi un focus sugli stabilimenti italiani Stellantis, da Melfi a Cassino, passando per Pomigliano d’Arco e Mirafiori. “Dobbiamo lavorare insieme” al governo, ha ribadito Filosa lasciando il ministero.
Dall’altra parte non si ferma l’azione delle aziende dell’elettrico. Oltre 150 produttori auto, produttori di batterie e gestori di stazioni di ricarica hanno infatti invitato in una lettera aperta la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a “non fare marcia indietro” sul divieto di circolazione delle auto con motore a combustione interna nell’UE entro il 2035. “Resistete, non fate marcia indietro. Mantenete l’obiettivo” di zero emissioni entro il 2035, scrivono. Si tratta di aziende che hanno impegnato “centinaia di miliardi di euro in nuovi investimenti e hanno già creato oltre 150.000 posti di lavoro”, sottolineano gli autori della lettera. Ovvero produttori di auto elettriche (Volvo, Polestar) e produttori di batterie con sede in Europa (Verkor, Samsung, LG Energy), operatori di ricarica (Fastned, Ionity, Alpitronic), fornitori di materiali (Talga, Orano, Rock Tech Lithium) e gestori di rete (Iberdrola, EDP). Esortano la Commissione Europea ad adottare “azioni più coraggiose per garantire la posizione dell’Europa come leader industriale” nel campo della mobilità elettrica. Invitano quindi l’Europa, che farà il punto sull’obiettivo delle emissioni zero nel 2026, a presentare “una strategia più audace e coordinata”, in particolare per “sviluppare la produzione di batterie e garantire la sicurezza delle materie prime”.