L’economia circolare ha invaso il mondo dell’automotive. Sempre più case automobilistiche stanno avviando non pochi progetti per sfruttare i benefici, non solo finanziari, di attività quali il riciclo dei rifiuti industriali o il ricondizionamento di prodotti finiti. La Renault, per esempio, ha lanciato l’iniziativa ‘Re-Factory’ nella sua storica fabbrica francese di Flins, mentre Stellantis ha creato un’apposita divisione, con specifici obiettivi da raggiungere nel quadro del piano industriale Dare Forward. La nuova business unit dovrà arrivare a fatturare per oltre 2 miliardi di euro entro il 2030 e contribuire al traguardo della neutralità carbonica fissato al 2038 per l’intero gruppo. In questo scenario rientra il primo hub per l’economia circolare all’interno del complesso produttivo di Mirafiori, a Torino: le attività spazieranno dal ricondizionamento dei veicoli al loro smantellamento fino alla rigenerazione delle componenti. Torino rappresenterà il centro di un raggio d’azione che sarà progressivamente ampliato a livello globale grazie a una rete di centri di supporto e facendo leva sull’attuale network produttivo.
L’attività partirà nel 2023 ma andrà a regime nel 2025. nel dettaglio, lo stabilimento opererà con tre attività progettate per aumentare la sostenibilità produttiva: rigenerazione di componenti, ricondizionamento e smantellamento di veicoli. L’obiettivo è quello di espandersi ulteriormente a livello globale. “Tale iniziativa si basa sulle competenze attualmente in possesso dell’azienda e rappresenta un ulteriore importante passo nell’attuazione del piano strategico per la business unit Economia Circolare di Stellantis”, ha dichiarato Carlos Tavares, CEO di Stellantis, spiegando che il gruppo mira a quadruplicare i ricavi derivanti dall’estensione della vita utile di componenti e servizi e ad aumentare di 10 volte, rispetto al 2021, i ricavi ottenuti dal riciclo entro il 2030.
Ovviamente, l’hub di Stellantis andrà a incidere su un territorio, quello degli ex stabilimenti Fiat nel quartiere di Mirafiori a Torino. Per questo, Comune e Regione Piemonte hanno previsto un piano di riqualificazione dell’intera area, frutto di incontri e negoziati anche con il gruppo automobilistico. Tra i punti del documento d’intenti, siglato tra i 3 soggetti, c’è l’impegno della Regione ad approfondire la possibilità di mettere a disposizione del Gruppo stock di energia a prezzi calmierati per offrire condizioni analoghe a quelle di altri Paesi. La Regione, inoltre, offrirà il proprio supporto per i progetti di ricerca e sviluppo finanziabili attraverso i bandi europei della prossima programmazione e potenzierà la formazione professionale per accrescere le specifiche competenze necessarie alla forza lavoro. Rilevante ai fini del buon esito dell’operazione anche l’apporto della Città, che si impegna a sviluppare gli adeguati interventi in ambito urbanistico, edilizio, viabilistico e relativi al trasporto pubblico locale che si rendessero eventualmente necessari affinché l’insediamento della nuova filiera industriale sia il più facilitato possibile, anche nell’ottica di valorizzare il fondamentale contributo delle aziende dell’indotto.