L’indicazione è chiara: Stellantis non ha alcuna intenzione di abbandonare l’Italia. Ma è altrettanto cristallina la conditio sine qua non: impedire l’ingresso dei produttori cinesi. Parola del ceo, Carlos Tavares, subito dopo l’incontro con i sindacati convocati nella mattinata di mercoledì a Mirafiori. Un colloquio che l’ad del Gruppo franco-italiano definisce “aperto, sincero e estremamente rispettoso”.
Tavares, però, durante l’inaugurazione dell’eDCT Assembly Plant a Mirafiori, punta il dito contro quelle che definisce “fake news” che “aprono la finestra per far entrare i cinesi. Ma noi non ce ne andiamo. Anzi, rafforzeremo la nostra presenza in Italia e combatteremo per aumentare la nostra leadership nel paese. E’ facile giustificare, con queste fake news, il fatto di chiamare i cinesi”. Ma, “se qualcuno vuole introdurre competitor cinesi, sarà responsabile delle decisioni impopolari che dovranno essere prese”. Per questo, sintetizza Tavares, “non posso che supplicarvi di smettere con le fake news e lasciare lavorare le persone che meritano il nostro sostegno e rispetto, dobbiamo e vogliamo svoltare. Se non facciamo questo cambiamento andremo a scomparire. E’ la legge darwiniana”. Il rimando, ovviamente, è al Governo: “Se vogliamo produrre un milione di veicoli in Italia, gli stabilimenti devono rimanere aperti. Ma se si introducono più competitor la mia quota viene intaccata e io non li potrò fare. O l’una o l’altra cosa”.
Concetti che, in mattinata, Tavares aveva già espresso ai rappresentanti dei lavoratori, preoccupati per il futuro di Mirafiori. Su questo, però, i sindacati non hanno trovato soddisfazione. “E’ stato un incontro interlocutorio, da parte aziendale sono stati ribaditi gli stessi concetti. Noi siamo straconvinti che Mirafiori sia sull’orlo del baratro, per rilanciarla servono produzioni che arrivino a 200mila unità. Sulla produzione di nuovi modelli non è stato detto niente”, sintetizzano Edi Lazzi, segretario generale Fiom Cgil Torino, e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom. “Vedremo se Tavares dirà qualcosa di diverso alle istituzioni”, riflettono.
E qualcosa, in effetti, Tavares rivela durante l’inaugurazione dell’impianto. “Abbiamo deciso di investire non meno di 100 milioni di euro per introdurre per la nostra 500e una nuova batteria con un cambiamento nella piattaforma che romperà un paradigma: più chilometri, meno costi. I nostri ingegneri hanno trovato una soluzione intelligente per poter dare ai consumatori italiani un miglior accesso alla 500e. Stiamo già realizzando questa decisione per rendere la e-mobility accessibile ai ceti medi, in modo che un giorno non servano incentivi per spingere le vendite dei veicoli elettrici”, dice Tavares. I dettagli sono ancora sconosciuti, ma per lo sviluppo potrebbero volerci fra i 18 e i 24 mesi. Un passo in avanti verso una mobilità pulita e accessibile. Un annuncio che, però, Fiom non gradisce del tutto. Con Lodi che definisce “singolare” la mancata comunicazione alle organizzazioni sindacali: “Il rispetto della rappresentanza dei lavoratori e le relazioni sindacali sono evidentemente minate dalla mancanza di un reale confronto. In questo modo continuano a non esserci rassicurazioni per le lavoratrici e i lavoratori degli stabilimenti di Stellantis nel nostro Paese rispetto alle prospettive future”.