Cingolani: “Il prossimo anno l’Italia sarà indipendente dal gas russo”

Sull'eventualità di taglio completo delle forniture di gas da Mosca, il ministro per la Transizione ecologica chiarisce: "A livello internazionale è un problema, ma per l’Italia è abbastanza marginale”

Cingolani

Ancora pochi mesi e l’Italia potrà liberarsi dalla dipendenza russa sull’energia. Ne è certo il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, al punto da ribadirlo anche in Europa, durante la sessione pubblica del consiglio Energia straordinario a Bruxelles, elencando tutti i passaggi già compiuti della nuova strategia italiana.

Abbiamo già rimpiazzato 30 miliardi di metri cubi di gas russi tramite nuovi fornitori. Abbiamo comprato due rigassificatori galleggianti che saranno operativi tra i prossimi 12-24 mesi, e il prossimo anno saremo indipendenti dalla Russia, afferma il ministro. Che risponde anche alla domanda sulle potenziali ripercussioni se Gazprom dovesse decidere di chiudere di colpo i rubinetti: “A livello internazionale è un problema, ma per l’Italia è abbastanza marginale”, rassicura. “Le nostre riserve di gas sono attualmente piene al 70,5% della loro capacità. Ogni giorno stocchiamo tra i 90 e i 100 milioni di metri cubi”.

Altro tema ‘hot’ è la trasformazione delle centrali a carbone italiane. Ipotesi esclusa con nettezza: “Noi non riconvertiamo niente”. Semmai  “usiamo le nostre centrali a carbone attive un po’ più di quanto avviene normalmente, a seconda della situazione”. L’impatto, peraltro, è compensato dall’aumento della quota di rinnovabili.

Anche sull’accordo raggiunto in Consiglio Ue per la riduzione del 15% dei consumi di gas le parole di Cingolani sono distensive. I pericoli sono scampati: “Con questo regolamento dovremmo risparmiare il 7%” rispetto alla media degli ultimi cinque anni. “Le azioni intraprese dall’Italia vanno già in questa direzione”, chiarisce il ministro, ricordando che il nostro è il Paese esporta meno del 50% delle risorse a disposizione:Questo contribuisce ad abbassare il target del 15%”.

Oltre alle maxi-azioni che devono necessariamente essere messe in atto a livello centrale, dal governo, l’invito è a fare ognuno la propria parte. L’esecutivo ha già lanciato le campagne di sensibilizzazione, ma Cingolani è realista: “Non possiamo controllare ogni singola abitazione con sistema autonomo”. Serve responsabilità, a tutti i livelli.