Il biogas è un vettore strategico per la transizione energetica e per favorire il raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione. Ma come viene prodotto e utilizzato?
La produzione di biogas avviene attraverso la digestione anaerobica, un processo naturale nel quale, in assenza di ossigeno, le sostanze organiche – grazie all’azione di diversi tipi di microrganismi specializzati – vengono trasformate, appunto, in biogas. Per farlo è necessario utilizzare la biomassa, cioè materiali residui di origine organica, vegetale – come gli scarti di produzione agricola – o animale. Il biogas così prodotto può essere impiegato per ricavare energia termica ed elettrica.
Il biogas è composto mediamente da metano (50-65%), da anidride carbonica e tracce di altri gas. La trasformazione del biogas in biometano avviene attraverso la rimozione – chiamata purificazione – dei gas presenti in piccole quantità (per esempio composti a base di zolfo) e successivamente attraverso la separazione dell’anidride carbonica dal metano (upgrading). Tra i metodi più usati per la rimozione dell’anidride carbonica: le membrane polimeriche, il lavaggio ad acqua, l’assorbimento chimico o fisico. Il biometano ha le stesse caratteristiche del metano di origine fossile e può quindi essere immesso nelle reti di distribuzione del gas naturale e/o utilizzato nel settore trasporti.