Dal G7 l’impegno a coordinare aiuti a infrastrutture in Ucraina

Il gruppo delle sette economie più ricche al mondo condanna i continui tentativi della Russia di sfruttare le esportazioni di energia e anche di cibo

Ricostruire le infrastrutture energetiche e idriche dell’Ucraina, ma anche estendere l’accordo per l’esportazione di grano e aumentare la produzione di petrolio. Sono alcuni dei nuovi impegni per l’Ucraina sottoscritti dai ministri degli Esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, e l’Alto Rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, dopo il vertice che si è tenuto ieri in Germania, in risposta agli ultimi bombardamenti da parte del Cremlino sulle reti elettriche e le infrastrutture strategiche in Ucraina.

La ‘due giorni’ di Münster si chiude con l’impegno dei 7 ministri – per l’Italia, è la prima di Antonio Tajani alla guida della Farnesina – a dar vita a un meccanismo di coordinamento per aiutare l’Ucraina a riparare, ripristinare e difendere le infrastrutture energetiche e idriche strategiche, che sono state colpite dalla Russia nelle ultime settimane. I ministri degli Esteri del gruppo hanno inoltre denunciato la “retorica nucleare inaccettabile” della Russia e ribadito il loro “incrollabile sostegno” a Kiev nella sua lotta di resistenza contro l’invasione della Russia. I dettagli del meccanismo dovrebbero essere svelati il 13 dicembre a Parigi, in occasione della conferenza internazionale per il sostegno della resilienza civile dell’Ucraina, organizzata da Francia e Ucraina.

Il gruppo delle sette economie più ricche al mondo condanna i continui tentativi della Russia di sfruttare le esportazioni di energia e anche di cibo “come strumento di coercizione geopolitica” contro l’Occidente, sottolineando che “le turbolenze che ne derivano stanno colpendo in modo particolarmente duro i paesi e le comunità vulnerabili di tutto il mondo”, aggravando una situazione già complessa a causa dei cambiamenti climatici, la pandemia Covid-19 e i conflitti. Proprio sul fronte della sicurezza alimentare, i ministri si impegnano a sostenere – come richiesto dal segretario generale Onu, Antonio Guterres – l’estensione della ‘Black Sea Grain Initiative’, l’intesa per sbloccare l’esportazione del grano bloccato nei porti ucraini dopo l’invasione di Mosca, siglata lo scorso 22 luglio e in scadenza il prossimo 19 novembre (con durata di quattro mesi). Secondo i sette governi, l’accordo – da cui Mosca ha annunciato nei giorni scorsi di volersi ritirare, poi tornando sui suoi passi -, ha contribuito a “ridurre i prezzi alimentari globali” e dunque deve essere prorogato. Dalla Germania arriva anche l’impegno ad accelerare “il lavoro per fornire fertilizzanti ai più vulnerabili. Ci impegniamo a promuovere sistemi alimentari più sostenibili, resilienti e inclusivi a livello globale e invitiamo il G20 a sostenere questi sforzi”, si legge nella comunicazione congiunta.

A proposito di energia, il gruppo torna a esortare i Paesi produttori di petrolio ad aumentarne la produzione per contribuire a far scendere i prezzi sulla scena globale, poco dopo la decisione dell’Opec di ridurre le estrazioni. Ministri d’accordo ad attuare in concreto “nelle prossime settimane” il meccanismo del tetto del prezzo del petrolio russo, su cui si erano accordati i ministri G7 delle Finanze all’inizio di settembre.