Questa mattina sono state identificate tre fughe di gas sui gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 dalle autorità marittime svedesi e danesi. “Una situazione insolita”, afferma il primo ministro danese, Mette Frederiksen, commentando l’accaduto: “È difficile immaginare che sia una coincidenza”, aggiunge. Con trascorrere delle ore sta prendendo corpo l’ipotesi che possa esserci un incidente doloso e non una semplice rottura. “Al momento è prematuro speculare sulle cause delle fughe di gas“, spiega però il portavoce per l’Energia della Commissione Ue, Tim McPhie, confermando che la sicurezza di approvvigionamento in Europa non è compromessa. Insomma, nessuno vuole prendersi la responsabilità di un’affermazione pesante anche perché, puntualizza McPhie, “da settimane sono state azzerate le forniture dal Nord Stream 1 e il Nord Stream 2 non è autorizzato a operare“. In ogni caso – chiarisce ancora- la fuga di metano è sotto osservazione: “Stiamo seguendo il suo potenziale impatto a livello di inquinamento dell’aria, per il cambiamento climatico” e che ora ha causato una “zona di esclusione per la navigazione marittima” al largo della Danimarca.
Dall’Italia arriva il commento di Michele Marsiglia, il presidente di FederPetroli: “Adesso iniziamo a dubitare su tante cose, qualche settimana fa si parlava di mancata manutenzione a diverse turbine, oggi di pipelines che perdono pressione e gas“, troppe coincidenze in un periodo così delicato. Un’ulteriore conferma dell’importanza del proseguimento dello “stato di allerta Ue“.
Il Cremlino parla di “sabotaggio” e da Mosca il portavoce Dmitri Peskov esprime la preoccupazione della Russia per le fughe di gas insistendo sulla necessità di “indagare urgentemente sull’accaduto”, precisando che “nessuna opzione è ancora da escludere”.
Secondo la società che gestisce il gasdotto Nord Stream, il danno alle linee è “senza precedenti“, come riporta la danese TV2. Un portavoce dell’azienda ha poi riferito al sito svedese Aftonbladet che non possono ancora commentare cosa ha causato il danno: “Stiamo indagando. Vedremo cosa mostra l’indagine“. Inoltre, al momento “è impossibile stimare i tempi per il ripristino delle operazioni nei gasdotti“.