Italgas-Coldiretti insieme per lo sviluppo del biometano. Gava: “Mondo agricolo protagonista”

Per Paolo Gallo è la soluzione ideale per "raggiungere una transizione ecologica che garantisca sicurezza degli approvvigionamenti e competitività dei costi dell’energia”

Sviluppare la produzione del biometano in Italia. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato da Coldiretti e Italgas. L’iniziativa si inserisce nel mutato scenario europeo che, all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, ha individuato nel biometano la fonte rinnovabile destinata a sostituire un quarto delle forniture di gas di origine fossile un tempo importate dalla Russia. Un obiettivo a sostegno del quale il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 1,7 miliardi di euro per raggiungere, entro il 2026, una produzione nazionale di circa 2 miliardi di metri cubi all’anno, pari a quattro volte quella attuale. Il protocollo impegna le parti a porre in essere azioni volte a sostenere la realizzazione di nuovi impianti di produzione di biometano, la conversione di quelli che attualmente producono biogas e il loro allacciamento alle reti di distribuzione del gas.

Nello specifico Coldiretti garantirà il coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi ambiti produttivi e industriali e realizzerà una mappatura degli impianti di biogas esistenti e potenzialmente oggetto di conversione a biometano. Italgas, a sua volta, si impegna a contenere i tempi di valutazione delle proposte di connessione dei nuovi impianti alle proprie reti; individuare e realizzare azioni volte a ridurre i costi di allacciamento; promuovere un approccio regolatorio e normativo teso a creare le condizioni per una più efficace ripartizione degli oneri di collegamento alla rete e a mettere in atto azioni volte a superare i limiti di capacità ricettiva delle reti di distribuzione locali.

La firma del protocollo è “un passo importante per l’Italia nel percorso di sviluppo del biometano”, secondo il sottosegretario dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio Giacomo La Pietra. Della stessa idea la viceministra dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, secondo la quale si tratta di “un contributo decisivo a rafforzare la nostra autonomia di approvvigionamento” con cui “il mondo agricolo si rende protagonista della decarbonizzazione”.

Italgas crede fortemente nel valore del biometano, che secondo l’ad Paolo Gallo è “la soluzione ideale, e subito disponibile alla complessa equazione con cui fa i conti l’Europa: raggiungere una transizione ecologica che garantisca sicurezza degli approvvigionamenti e competitività dei costi dell’energia”. Una soluzione che, a sua volta, mette l’agricoltura al centro dello scenario energetico. Per questo secondo il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, “il ruolo del biogas nel perimetro delle energie pulite rappresenta, infatti, un punto di partenza ineludibile poiché dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare non solo i macchinari agricoli ma anche autobus, camion e navi oltre alle auto delle famiglie italiane. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green”.