La Russia riapre il rubinetto del gas verso l’Europa, riavviando il gasdotto Nord Stream 1. Ma resta l’incertezza sulla quantità, dettaglio fondamentale per evitare quest’inverno una crisi energetica nel Vecchio Continente.
Intanto l’Ue si è preparata “al peggio“, ovvero alla completa interruzione delle forniture russe all’Europa. Secondo i dati trasmessi dal colosso del gas russo Gazprom a Gascade, l’operatore di rete tedesco, il gasdotto dovrebbe fornire 530 GWh durante il giorno. Per il direttore dell’Agenzia tedesca per le reti, Klaus Müller, per ora si tratterebbe solo del 30% della sua capacità, ovvero dieci punti in meno rispetto alla pre-manutenzione. Il dato non è ancora certo. Quello che si sa è che anche un riavvio del 40% della capacità sarebbe insufficiente a garantire l’approvvigionamento di case e aziende per tutto l’inverno. Inverno che, secondo la commissaria europea per l’Energia Kadri Simson, che ha presentato il piano in conferenza al fianco della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “sarà un test di prova per il sistema energetico dell’Unione europea e per tutta l’Europa”.
Per evitare una crisi grave, la Commissione europea ha proposto un piano per ridurre la domanda di gas del 15% fino alla prossima primavera, denunciando ancora una volta l’uso del gas “come arma” da parte del Cremlino. Le decisioni di Gazprom sulle forniture di gas sono state considerate “politiche” fin dall’inizio anche dal governo tedesco, che ha ripetutamente accusato la Russia di usare i problemi della turbina come “pretesto“.
E mentre si teme la carenza di gas quest’inverno, l’esplosione dei costi energetici si fa già sentire, minacciando una recessione nelle economie europee che si stanno appena riprendendo dalla pandemia di Covid-19. Le persone “rimarranno scioccate” una bolletta triplicata o addirittura quadruplicata, ha avvertito Klaus Müller, presidente dell’Agenzia federale per le reti, per incoraggiare la popolazione a ridurre i consumi.
(Photo credits: ALEXANDER NEMENOV / AFP)