Grazie alla decisione presa da Arera in piena di estate di modificare la struttura della bolletta del gas, probabilmente ai primi di novembre, quando l’Autorità per l’Energia fisserà le tariffe ex post relative a ottobre, i prezzi del gas al consumo potrebbero calare di un 20-30%. Le stime sono confermate da alcune fonti del settore, sentite da Gea. Certo, ottobre non è ancora finito e le oscillazioni dei prezzi sono routine, tuttavia il trend degli ultimi giorni e il fatto che le quotazioni del metano italiano siano comunque inferiori rispetto al Ttf olandese, fanno ben sperare in una svolta che darebbe una boccata d’ossigeno alle aziende e alle famiglie.
Alle 17.30 il prezzo del gas scambiato nel mercato di Amsterdam segnava 111 euro/MWh, un calo del 12,7% nei confronti di ieri, quando il contratto future con scadenza a novembre era sceso di un altro 10%. C’è chi sostiene che alla base del crollo ci sia la proposta – non ancora definita – della Commissione Ue di un limite al prezzo, con l’ipotesi anche di dare vita a un nuovo indice solo relativo al Gnl, ormai diventato fonte primaria considerando che dalla Russia, via tubo, arriva gas in pratica solo in alcuni Paesi europei, Italia compresa. In realtà quando a Bruxelles il 18 ottobre ci sono 20 gradi è ovvio che non c’è consumo di gas per riscaldamento. Per cui, riempiti all’invero simile gli stoccaggi in vista dell’inverno, c’è poca pressione sul lato della domanda. Senza considerare che l’offerta, che arriva via nave, c’è e in abbondanza. I consumi sono in calo anche perché le bollette stratosferiche hanno comunque indotto le imprese a risparmiare, riducendo la produzione o modificando i turni di lavoro. Complessivamente si ipotizza un -30% di consumi stagionali.
Risultato finale: il prezzo del gas precipita. E in Italia, che beneficia di flussi via gasdotto quindi per natura meno costosi e soprattutto legati a contratti pluriennali, il prezzo è addirittura inferiore. Oggi il Gme segnala che il metano tricolore vale 66 euro/MWh. La media di ottobre è 103,5 euro. Per rivedere un valore simile bisogna tornare ad aprile, quando le bollette scesero dopo tre trimestri di rialzi ininterrotti.
Se Arera non avesse deciso di slegare la fissazione delle tariffe di luce e gas, a fine settembre avrebbe dovuto aumentare le bollette di un 70% per tre mesi di fila, venendo il gas da una media di 174 euro/MWh di luglio, 232 euro di agosto e 187 euro di settembre. I valori ora sono dimezzati. Per cui le tariffe del gas, a meno di imprevisti nei prossimi dieci giorni, sono destinate a calare. E alcuni operatori definiscono ‘plausibile’ una riduzione del 20-30%. Non resta che attendere un paio di settimane.