Terna lancia il Piano decennale da oltre 23 miliardi di investimenti

Si punta a raggiungere circa 39 gigawatt rispetto agli attuali 16, con un aumento del 22% rispetto alla precedente strategia

Oltre 23 miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, il 10% in più del precedente piano. Sono i numeri previsti dal Piano di sviluppo 2025 presentato dall’amministratrice delegata di Terna, Giuseppina Di Foggia. Presenti il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il presidente Arera, Stefano Besseghini.

Sarà un Piano “coerente con i target definiti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2024, declinati nel Documento di Descrizione degli Scenari 2024 Terna-Snam, che prevede un incremento della capacità installata solare ed eolica di oltre 65 GW al 2030 e di 94 GW al 2035, entrambi rispetto all’installato al 2023”. Gli interventi permetteranno inoltre “un significativo incremento della capacità di scambio di energia tra zone di mercato”, raggiungendo circa 39 gigawatt rispetto agli attuali 16 GW, con un aumento del 22% rispetto al precedente Piano. Previsto anche “l’aumento della capacità di trasporto con l’estero di circa il 40% rispetto ai valori attuali”, considerando tutte le opere incluse nel Piano anche oltre l’orizzonte decennale, grazie ai futuri progetti di interconnessione elettrica che aumenteranno l’affidabilità e la sicurezza della rete.

Entro il 2030, grazie agli interventi inseriti nel Piano, è prevista inoltre “una riduzione complessiva delle emissioni di Co2 fino a circa 2.000 kt/anno, e fino a 12.100 kt/anno entro il 2040”: si tratta di un miglioramento del 2,5% rispetto al Piano di Sviluppo precedente. “Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni puntiamo ad assicurare al Paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile”, ha commentato Di Foggia. “E’ il piano più importante mai realizzato da Terna nella sua storia. E’ un piano straordinario, di un’azienda straordinaria al servizio del Paese”, ha aggiunto Igor De Biasio, presidente Terna.

Tra gli interventi previsti ci sono infatti ulteriori rinforzi infrastrutturali entro il 2034, tra cui la Milano-Montalto (elettrodotto in corrente continua con una capacità di 2100 MW che collegherà Lazio e Lombardia), il Central Link (la ricostruzione, sul medesimo tracciato, degli elettrodotti a 220 kV tra Umbria e Toscana), la dorsale Adriatica (collegamento in corrente continua tra Foggia e Forlì) e la Montecorvino-Benevento (nuovo collegamento tra le due aree). “I 23 miliardi di investimenti annunciati sulla rete da Terna per i prossimi 10 anni sono un fatto importante, perché questa è l’ossatura dell’energia nazionale. Se non abbiamo l’ossatura della rete non possiamo rispondere alla domanda di cittadini e imprese”, ha sottolineato Pichetto Fratin.

Le richieste di connessione, ha quindi precisato Terna, ammontano attualmente a 348 GW per impianti rinnovabili e 277 GW per accumuli. Numeri che superano ampiamente il fabbisogno nazionale individuato dagli scenari energetici condivisi con Snam e dagli obiettivi nazionali. A questi, si aggiungono poi anche le richieste per gli utenti di consumo, a partire dai data center. Attualmente ci sono domande per 30 GW, un dato 24 volte superiore a quello del 2021. Sulla congestione virtuale rete, con le richieste di allaccio di impianti rinnovabili poi non più realizzati, Pichetto ammette la necessità di dover definire prossimamente “un meccanismo per cui o fanno gli impianti o la domanda decade. Si possono dare dei tempi ma dopo che la rete è ormai satura di richieste da 4-5 anni, perché hanno presentato istanze e non le hanno portate avanti, l’istanza deve decadere. Nei prossimi giorni definiremo le modalità della procedura”. “Bisognerà capire la credibilità di 350 GigaWatt di richieste di connessione”, ha precisato Besseghini.

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