Ue, via libera al Piano Italia da 9,7 mld per rinnovabili. Soddisfazione di Pichetto

L'Ok della Commissione per promuovere la transizione a un'economia a zero emissioni nette. Per il ministro dell'Ambiente "l’Italia ora potrà rafforzare la sua sicurezza energetica".

Via libera della Commissione europea al regime di aiuti di Stato italiano, con una dotazione stimata di 9,7 miliardi di euro, a sostegno della produzione di energia elettrica rinnovabile per promuovere la transizione a un’economia a zero emissioni nette. Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, “il via libera della Commissione europea allo schema di decreto che promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili mature, il cosiddetto Fer X transitorio, è un passo importante verso l’innovazione” e “l’Italia ora potrà rafforzare la sua sicurezza energetica”. Un concetto sottolineato anche da Teresa Ribera, vice presidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva, secondo cui “l’Italia sarà in grado di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

Bruxelles spiega che la misura sosterrà la costruzione di nuovi impianti di eolico onshore, solare fotovoltaico, idroelettrico e gas residuati dei processi di depurazione, che secondo le previsioni, immetteranno un totale di 17,65 GW di capacità di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Gli impianti dovranno entrare in funzione entro 36 mesi dalla data di concessione dell’aiuto e il sostegno sarà elargito tramite procedura di gara trasparente e non discriminatoria, in cui i beneficiari presenteranno un’offerta relativa alla tariffa incentivante necessaria per realizzare ogni singolo progetto.

L’aiuto assumerà la forma di pagamento variabile nell’ambito di un contratto bidirezionale per differenza per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa nella rete. La tariffa incentivante sarà versata su un periodo di 20 anni. Nei casi in cui gli impianti debbano ridurre la produzione in base a ordini di spedizione o in caso di prezzi dell’energia elettrica nulli o negativi sul mercato del giorno prima, la tariffa incentivante sarà concessa per la produzione potenziale invece che per quella effettiva. Il contratto bidirezionale per differenza sosterrà il 95% dell’energia elettrica prodotta da ciascun beneficiario, lasciando il restante 5% esposto al rischio di mercato. Gli impianti con capacità inferiore a 1 MW possono accedere direttamente al sistema. In questo caso il prezzo di esercizio è fissato amministrativamente dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). “L’importo dell’aiuto sarà calcolato confrontando il prezzo di esercizio con il prezzo di mercato dell’energia elettrica“: quando il primo supera il secondo, la differenza (maggiorazione di prezzo) è versata dallo Stato italiano al beneficiario in aggiunta al prezzo di mercato; nel caso contrario, i beneficiari dovranno versare la differenza alle autorità italiane. Dunque, la dotazione di 9,7 miliardi di euro si basa su stime dei prezzi di mercato e il sostegno netto effettivo “può essere notevolmente inferiore” con prezzi di mercato superiori al previsto.

La Commissione ha valutato il regime italiano e l’ha approvato in quanto rispetta le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione. In particolare, “sarà concesso in base a un regime comprensivo di stime di volume e dotazione“; l’importo “sarà determinato mediante procedura di gara competitiva aperta, chiara, trasparente e non discriminatoria“; “sarà concesso prima del 31 dicembre 2025”. Su questa base, per Bruxelles, il piano è “necessario, adeguato e proporzionato al fine di accelerare la transizione verde e agevolare lo sviluppo di talune attività economiche che rivestono importanza per l’attuazione del piano industriale del Green deal”.