Gli attivisti di Ultima Generazione bloccano tangenziale a Milano

Un’azione di disobbedienza civile non violenta volta ad attirare l’attenzione dei cittadini sull’emergenza climatica in atto e a chiedere al Governo locale e nazionale un intervento, prima che sia troppo tardi

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Questa mattina alle 8 quattro attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato la tangenziale A51, nei pressi di Cascina Gobba a Milano. “Un’azione di disobbedienza civile non violenta – spiegano – volta ad attirare l’attenzione dei cittadini sull’emergenza climatica in atto e a chiedere al Governo locale e nazionale un intervento, prima che sia troppo tardi“.

La manifestazione rientra in un’iniziativa congiunta organizzata da Ultima Generazione in tre città: Padova, Milano e Massa. Tre realtà alle prese con i diversi effetti del cambiamento climatico, “nelle quali – spiegano gli attivisti – i cittadini preoccupati per il proprio futuro hanno deciso di scendere e sedersi in strada“, come prevede il modus operandi di Ultima Generazione, campagna italiana di disobbedienza civile nata nel 2021 all’interno del movimento Extinction Rebellion e ora indipendente.

Ho partecipato all’azione perché le brutte notizie non si vogliono mai affrontare. Se si sentono le parole ‘crisi climatica’, ‘emergenza climatica’, abbiamo nel migliore dei casi solo altri 80 anni, le persone entrano in uno stato di negazione o, peggio, di procrastinazione“, dice Ilaria, che ha preso parte alla manifestazione di questa mattina a Milano.

attivistiLe azioni di Ultima Generazione, anche in supporto ad altri movimenti come Extinction Rebellion e dei comitati locali a difesa delle Alpi Apuane, “continueranno finché il governo Draghi non prenderà in considerazione” le loro richieste. In particolare, chiedono di “interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale“, di “procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente“, e di “creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili“.