Solo una settimana fa, 400 nomi della moda, della musica e dello spettacolo sono rimasti senza fiato, con il naso all’insù e gli occhi incantati su Castel del Monte, in Puglia. Costellazioni e stelle cadenti illuminavano la fortezza di Andria, durante la prima eclissi lunare totale dell’anno, con la Luna Piena dei Fiori, tra fumi onirici, per la presentazione della collezione ‘Cosmogonie’ di Alessandro Michele.
Ma Gucci non è solo stelle e sogni, è anche impegno alto, per l’uomo e per l’ambiente.
Si chiama Equilibrium il portale che racconta le sue best practice sociali ed ecologiche dell’azienda. E ‘Off the grid’ (“fuori dagli schemi”) è il nome della prima collezione sostenibile di casa Gucci, lanciata nel 2020. Il materiale più utilizzato della collezione, che comprende anche valigie e accessori da viaggio, è l’Econyl, un nylon rigenerato al 100%, ottenuto da rifiuti pre e post-consumo. Così reti da pesca, tappeti dismessi, plastiche recuperate dal mare vengono rigenerati per diventare filati di alta qualità.
E, per sostenere un ciclo continuo, gli scarti di Econyl vengono recuperati e riciclati per creare nuovi materiali. Per i capi di Off the Grid vengono utilizzate le alternative più sostenibili, come la pelle conciata senza metalli o cromo, poliestere riciclato, rivestimenti in ottone, oro e palladio riciclati, adesivi privi di solventi e il tessuto ‘Demetra’, realizzato con materie prime animal-free da fonti sostenibili, rinnovabili e a base biologica.
Nel 2019 Marco Bizzarri, Ceo e presidente del gruppo, con una lettera aperta agli amministratori delegati di aziende attive in ogni settore ha lanciato una call to action per l’ambiente.
La priorità, trasversale, è ridurre le emissioni di gas serra con la Ceo Carbon Neutral Challenge. Per unirsi alla sfida, le aziende devono monitorare e ridurre le emissioni e compensando quelle rimanenti all’interno delle loro attività e nell’intera supply chain con soluzioni nature-based, a supporto della biodiversità e delle foreste in tutto il mondo. I Ceo di Cartier, Sanpellegrino, Lavazza, Sap, The RealReal e Levin Sources hanno già aderito all’iniziativa.
Entro la fine dell’anno Gucci si propone di acquistare il 100% di energia rinnovabile per tutte le sue operazioni dirette (già nel 2020 aveva raggiunto il 93% di consumo di energia pulita nei punti vendita, uffici, magazzini e fabbriche in tutto il mondo).
Sui tetti delle due sedi italiane, Firenze e Milano, sono installati pannelli fotovoltaici. Sostituendo l’energia non rinnovabile da combustibili fossili con l’energia pulita, la maison ha ridotto la propria impronta di CO2 su base annua di 45.800 tonnellate nel 2018, 59.200 nel 2019 e 60.100 nel 2020. Anche i fornitori, con l’aiuto dell’azienda, sono tenuti ad aumentare progressivamente l’efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile. Nella catena di approvvigionamento si utilizza una media del 25% di rinnovabili, con un picco di oltre il 50% nei processi di produzione della pelle e del 40% nella produzione di calzature.