Nel 2024, la crisi climatica entra anche nella moda. Frequenza e intensità degli eventi estremi rendono il riscaldamento globale una priorità ancora più stringente rispetto agli anni precedenti. Con l’aumento dei rischi fisici e di transizione in tutti i continenti, il comparto “non deve ritardare nell’affrontare il tema delle emissioni e nel costruire la resilienza nelle catene di approvvigionamento”. La raccomandazione arriva dallo State of fashion 2024, pubblicato da Business of Fashion (BoF) e McKinsey.
Il 2024 si prospetta incerto per il settore. Le maison dovranno gestirsi tra crescita economica contenuta, l’inflazione che non demorde e fiducia dei consumatori in calo.
Secondo il report, il settore globale registrerà una crescita del 2-4% nel 2024, con variazioni a livello regionale e nazionale. Ancora una volta, a fare più profitti sarà il settore del lusso, che la crisi non scalfisce.
Il segmento crescerà a livello globale del 3-5%, rispetto al 5-7% del 2023, perché i consumatori ridurranno le spese dopo un’impennata post-pandemica. La crescita europea e cinese è destinata a rallentare, mentre quella statunitense è prevista in ripresa dopo un 2023 relativamente debole, riflettendo le prospettive leggermente più ottimistiche del paese.
Al di là del lusso, si prevede una crescita del 2-4% per l’anno prossimo, in linea con il probabile risultato del 2023. Il mercato europeo probabilmente si espanderà solo dell’1-3%, rispetto al 5% della prima metà del 2023 e all’1-3% della seconda metà. Il crollo della fiducia dei consumatori e la diminuzione dei risparmi delle famiglie dovrebbero essere le cause più probabili del contenimento della spesa. Negli Stati Uniti si prevede una crescita del settore non di lusso compresa tra lo 0 e il 2%. Anche la Cina dovrebbe subire una sfida analoga, con una crescita compresa tra il 4 e il 6%, in leggero aumento rispetto alla fine del 2023, ma lenta se considerata su base storica.
Per prepararsi alle sfide ed essere attenti alle opportunità, le aziende leader del settore moda daranno probabilmente priorità alla pianificazione di emergenza. Un tema chiave sarà tenere sotto controllo costi e scorte, oltre che stimolare la crescita attraverso una gestione precisa dei prezzi. I marchi e i fornitori possono aspettarsi un ambiente sempre più competitivo. Ma avranno anche delle opportunità, con i consumatori che scopriranno nuovi stili, gusti e priorità: la strada giusta per la creazione di una catena di valore.