In aeroporto Amsterdam stop a jet privati, ma niente riduzione numero di voli

Il tribunale si è pronunciato contro il piano dei Paesi Bassi per la riduzione dei voli a 440.000 all'anno entro il 2024

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No ai voli notturni e ai jet privati, per ridurre le emissioni di gas serra e l’inquinamento acustico, ma niente riduzione del numero dei voli. Sono stati due giorni intensi per l’aeroporto di Amsterdam Schiphol. Solo martedì era stato lo scalo stesso ad annunciare che gli aerei non potranno decollare tra mezzanotte e le 6 del mattino e non potranno atterrare prima delle 5 del mattino dal 2025-2026.Vietando anche i jet privati che causano “una quantità sproporzionata di rumore e di emissioni di CO2 per passeggero“, si leggeva in una nota.

Poche ore dopo, invece, il tribunale di L’Aia si è pronunciato contro il piano dei Paesi Bassi che nel giugno del 2022 avevano dichiarato che avrebbero ridotto i voli a Schiphol a 440.000 all’anno entro il 2024, rispetto al livello pre-Covid di 500.000, per limitare l’inquinamento acustico e le emissioni. Le principali compagnie aeree, tra cui KLM, Delta e EasyJet, avevano annunciato a marzo di voler intraprendere un’azione legale contro il governo olandese per protestare contro la misura. E oggi il tribunale di Haarlem ha stabilito che l’esecutivo “non ha seguito la procedura corretta” e ha violato le norme Ue sulla consultazione delle parti interessate, comprese le compagnie aeree. “Ciò significa che, a seguito di questa decisione, Schiphol non può ridurre il numero massimo di voli a 460.000 per la prossima stagione“, ha scritto la corte. Tuttavia, ha rilevato che L’Aia ha rispettato le regole in un’altra parte del suo piano per ridurre il numero di voli a 440.000 all’anno entro il 2025.

KLM ha dichiarato che la sentenza del tribunale ha fatto “chiarezza“. “Preferiamo collaborare con le altre parti piuttosto che affrontarle in tribunale“, ha scritto in un comunicato, precisando che le misure proposte offrono “un’alternativa migliore per ridurre il rumore e le emissioni di CO2, soddisfacendo al contempo l’esigenza dei passeggeri di volare“. Ovviamente contrariata Greenpeace, che ieri aveva accolto con favore l’annuncio dell’aeroporto e che invece oggi si dice “delusa” dalla decisione del tribunale. “Il grande inquinatore KLM sta prendendo a schiaffi i residenti locali, il clima e il governo che ha salvato la compagnia dal fallimento“, conclude l’associazione.