Sì della Commissione europea ad aiuti di Stato italiani per un miliardo di euro a sostegno delle imprese agricole colpite dalle alluvioni del maggio 2023 in Emilia Romagna, Toscana e Marche. L’obiettivo della misura italiana è “sostenere investimenti volti al rispristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato dalle alluvioni e dalle frane” e “indennizzare le imprese attive nella produzione agricola primaria e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli per i danni subiti”, spiega l’esecutivo Ue. Il regime, aperto alle imprese di tutte le dimensioni, resterà in vigore fino al primo maggio 2027 e l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette per finanziare “fino al 100% dei costi di investimento ammissibili sostenuti per il ripristino del potenziale produttivo agricolo fino al livello preesistente al verificarsi delle calamità naturali” e “fino al 100% dei danni subiti dalle imprese come conseguenza diretta della calamità naturale”, precisa la Commissione Ue. Nel dettaglio, i costi ammissibili comprendono la compensazione per i danni materiali ad attivi – quali edifici, attrezzature, macchinari, scorte e mezzi di produzione -; perdite di reddito dovute alla distruzione totale o parziale della produzione agricola e dei mezzi di produzione agricola; e altre spese sostenute dal beneficiario a causa della calamità naturale.
La Commissione ha valutato il regime italiano ai sensi dell’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TfUe) che consente agli Stati membri di concedere aiuti per porre rimedio ai danni arrecati dalle calamità naturali o da eventi eccezionali. Ha constatato che gli eventi alluvionali e franosi sono stati classificati come calamità naturali e che il regime serve unicamente a compensare i danni effettivamente causati da tali catastrofi. “Il regime introduce inoltre un meccanismo adeguato per garantire che non vi sia alcuna sovra-compensazione”, illustra Palazzo Berlaymont. La Commissione ha poi valutato il regime per quanto riguarda gli investimenti, sia alla luce dello stesso articolo del TfUe, che permette ai Paesi di dare aiuti per lo sviluppo di alcune attività economiche a determinate condizioni, che degli orientamenti del 2022 per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali.
Con le sue analisi, Bruxelles ha constatato che “l’aiuto agevola lo sviluppo di un’attività economica, vale a dire la produzione agricola primaria” ed “è necessario e appropriato per far sì che gli agricoltori attuino misure per il ripristino immediato della produzione agricola e la ripresa delle attività qualora non abbiano i fondi necessari alla ricostruzione degli attivi danneggiati”. Inoltre, secondo Bruxelles, “il regime sostiene gli obiettivi delle principali iniziative politiche dell’Ue, come la politica agricola comune” e “avrà un ‘effetto di incentivazione’ in quanto i beneficiari non realizzerebbero tali misure senza il sostegno pubblico”. Infine, la Commissione evidenzia che “l’aiuto è proporzionato, in quanto è limitato al minimo necessario e avrà un’incidenza limitata sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri” e “produce effetti positivi che superano qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza e degli scambi nell’Ue”. Su queste basi la Commissione ha approvato il regime italiano. Per la vice presidente dell’esecutivo Ue, Margrethe Vestager, il regime permetterà di compensare gli agricoltori, inclusa la perdita di reddito, “senza che vi siano distorsioni della concorrenza”.