(Photocredit: Wwf)
“E’ necessario essere consapevoli, a tutti i livelli, che l’attuale sistema alimentare è la prima causa della perdita di biodiversità, anche in Italia, uno dei Paesi europei con maggior ricchezza floristica e faunistica, ma anche che la salute delle persone dipende direttamente dalle condizioni di salute dell’ambiente. Grande influenza su questo binomio uomo-ambiente ce l’ha quello che scegliamo – e siamo messi in grado di selezionare – per la nostra tavola”. Lo dice il Wwf alla vigilia del vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari, che si svolgerà a Roma dal 24 al 26 luglio.
Per questa occasione l’associazione ambientalista ha pubblicato il documento di approfondimento ’10 regole d’oro per un sistema alimentare di valore: come costruire in Italia un futuro sostenibile per le persone e l’ambiente’. Si tratta di una serie di raccomandazioni rivolte al governo sulla base degli aspetti di criticità del nostro sistema alimentare, che propone delle soluzioni “non impossibili, ma al contrario indispensabili per evitare l’escalation di impatti e problematiche su ambiente e società, su cui la scienza ci sta avvisando da decenni”.
Si va, ad esempio, dall’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici che “impoveriscono i suoli, fanno strage di biodiversità e causano problemi alla salute dei cittadini” agli sprechi alimentari, dagli allevamenti intensivi “che provocano inquinamento e dipendenza dal mercato globale delle commodity che causano deforestazione, pesca eccessiva che sta depauperando il Mediterraneo”. Ma si parla anche dello spettro di nuove diseguaglianze sociali (soprattutto nelle zone più colpite da gravi fenomeni climatici), della Politica agricola comunitaria, di dipendenza dai combustibili fossili e di “scarsa programmazione di politiche del cibo a livello nazionale, urbano e metropolitano”.
Il settore, spiega Eva Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf, “necessita di una transizione all’insegna della sostenibilità e dell’ecologia per invertire la rotta e restituire al cibo il suo valore intrinseco che sia in grado di tutelare biodiversità e clima, tanto quanto i diritti di lavoratrici e lavoratori, fino alla salute e sicurezza dei cittadini”. L’organizzazione si appella alla “volontà politica” per tutelare il mercato e gli agricoltori e rendere più sostenibile “la governance del cibo”.
Una reale transizione, dice Alessi, “è possibile, dal campo e dal mare fino alla tavola. Senza un vero cambiamento le future generazioni erediteranno un pianeta gravemente danneggiato in cui gran parte della popolazione soffrirà sempre più di malnutrizione e malattie prevenibili”