Idrogeno e infrastrutture sostenibili: al via la presidenza belga dell’Ue

Fino al 30 giugno la nuova presidenza dovrà portare a traguardo anche i file legislativi rimasti pendenti, come il nuovo regolamento sugli imballaggi.

Promuovere le infrastrutture sostenibili, fornire energia offshore a tutti e spingere il commercio internazionale di idrogeno, valutando una nuova strategia Ue per l’importazione. A partire da ieri e fino al 30 giugno, sarà il Belgio a guidare la presidenza del Consiglio Ue, traghettando le istituzioni di Bruxelles alle prossime elezioni del Parlamento europeo in programma dal 6 al 9 giugno in tutti e ventisette gli Stati membri.

Il Belgio assume le redini dell’Ue per la tredicesima volta da quando il progetto europeo è nato, fissando ‘la transizione verde e giusta’ tra le sei priorità del suo semestre e promettendo che “lavorerà per proteggere meglio i cittadini europei, rafforzare la nostra cooperazione e preparare il nostro futuro condiviso”. Sul sito dedicato, la presidenza di Bruxelles ricorda che l’ambiziosa agenda di transizione dell’Ue è guidata “dall’urgente necessità di affrontare la triplice crisi del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento”. E si impegna a garantire una transizione che non lasci indietro nessuno, soprattutto viste le critiche che l’agenda verde dell’Ue, il Green Deal europeo, ha attirato negli ultimi mesi.

Priorità sarà conferita a finalizzare le iniziative legislative pendenti fino alla fine della legislatura, ma l’idea è anche quella di gettare le basi per la futura agenda energetica dell’Ue. 150 in tutto i file rimasti pendenti, che il Belgio si impegna a finalizzare nei prossimi sei mesi. Sul fronte energetico, la presidenza intende promuovere le infrastrutture energetiche sostenibili con “una particolare enfasi sui flussi energetici transfrontalieri e intervettoriali che si basano su un disegno di mercato prevedibile e robusto, poiché questo si è dimostrato cruciale per garantire le forniture”.

Focus dunque sulle infrastrutture di rete, le strutture per l’importazione di idrogeno e il trasporto di CO2, quelle esistenti ma soprattutto quelle necessarie. Un’attenzione specifica sarà rivolta alla creazione di impianti di energia rinnovabile offshore e allo sviluppo di una rete integrata offshore. L’obiettivo è quello di adottare conclusioni del Consiglio sulle infrastrutture integrate transfrontaliere onshore e offshore. Tra le priorità, la presidenza di Bruxelles si impegna inoltre a spingere il commercio internazionale di idrogeno, compresi i suoi derivati, aspirando a creare un mercato liquido. La scelta di mettere l’idrogeno tra le priorità del semestre è pienamente in linea con gli impegni energetici dell’Ue a riguardo. Bruxelles ha lanciato il 23 novembre la prima asta da 800 milioni di euro per la produzione di idrogeno verde (quello ‘pulito’ prodotto da elettrolisi da fonti rinnovabili) attraverso la Banca europea dell’idrogeno, confermando inoltre che la seconda asta sarà lanciata in primavera. Nell’idea di Bruxelles, è in programma per il 2024 anche un’asta dedicata all’idrogeno importato dal momento che nel piano ‘REPowerEu’ di maggio 2022, la Commissione ha fissato l’obiettivo di portare a 10 milioni di tonnellate di produzione interna di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di idrogeno importato entro il 2030, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e sostituire il gas naturale. E tra le priorità del semestre, la presidenza belga assicura che collaborerà con la Commissione europea per una potenziale strategia di importazione dell’idrogeno nell’Ue.

La nuova presidenza dovrà portare a traguardo i file legislativi rimasti pendenti, come il nuovo regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio su cui Stati e Parlamento dovranno raggiungere un accordo. Poi ancora, cercherà un accordo sul quadro di certificazione della cattura del carbonio e sui nuovi standard di emissione per i veicoli pesanti. Restano ancora pendenti anche le intese politiche sulla revisione della direttiva sulla qualità dell’aria e sul trattamento delle acque reflue urbane. Dopo l’accordo del 7 dicembre scorso sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, la cosiddetta direttiva case green, la presidenza fissa tra i suoi obiettivi quello di approfondire le discussioni su come affrontare al meglio gli ostacoli principali per ottenere un’efficace diffusione dell’ondata di rinnovamento. Per questo promette di organizzare “una Settimana della Ristrutturazione” che si concentrerà sulla diffusione di informazioni sulle politiche recenti, sullo scambio di buone pratiche e sullo studio di nuove tecnologie e strumenti politici innovativi. Particolare attenzione sarà data alla transizione e alla capacità del settore edilizio, alla circolarità dei materiali da costruzione, agli strumenti di finanziamento e agli aspetti sociali e sociotecnici della ristrutturazione energetica.