Fumio Kishida promette battaglia a un “nemico” insidioso che ogni anno causa enormi danni economici e rende la vita difficile ai cittadini, il polline. “La febbre da fieno è un problema nazionale che colpisce molte persone in Giappone“, dichiara, esortando i funzionari a sviluppare misure per combattere la piaga entro giugno.
La primavera in Giappone è spesso associata ai fiori di ciliegio e ai picnic nei parchi, ma per molti significa anche allergie. Durante questa stagione, le vaste distese di alberi di cedro del Paese – tra gli altri – rilasciano potenti nuvole di polline, costringendo molte persone a indossare maschere, occhiali speciali e a ricorrere a farmaci.
Quest’anno, secondo gli esperti, il problema ha raggiunto proporzioni mai viste in un decennio, spingendo il primo ministro del Paese a proporre un piano nazionale per affrontarlo.
Tra le proposte: abbattere gli alberi di cedro per sostituirli con specie che producono meno polline o utilizzare l’intelligenza artificiale, come i supercomputer, per “migliorare radicalmente” il sistema di previsione del raffreddore da fieno in Giappone, spiega il ministro della Pianificazione territoriale Tetsuo Saito.
Secondo un’indagine nazionale, questa allergia stagionale colpisce circa il 40% della popolazione giapponese. L’impatto economico è considerevole, perché le persone colpite perdono produttività. Secondo un’indagine condotta nel 2020 dal gigante dell’elettronica Panasonic, il Paese subisce una perdita economica di oltre 220 miliardi di yen (circa 1,5 miliardi di euro) ogni giorno nel pieno della stagione dei pollini.
Photo credit: Japan Government (Twitter)