La Grecia è stata colpita ieri da diversi incendi, con un denso fumo misto a foschia che ha ricoperto parti della capitale Atene, mentre si moltiplicano gli avvertimenti sulle condizioni meteorologiche estreme che dovrebbero proseguire per il resto della settimana. Ieri sera le autorità greche hanno ordinato l‘evacuazione della storica città di Maratona, vicino ad Atene, che conta più di 7.000 abitanti, e nella notte si sono aggiunte tutte le località alla periferia nordorientale della capitale, minacciate da un violento rogo in espansione. “Incendio boschivo vicino a voi. Seguite le istruzioni delle autorità”, ha scritto la protezione civile negli sms inviati a chiunque si trovi nella regione colpita, con indicazioni sulla direzione da prendere per le evacuazioni.
Almeno cinque nuove località sono state evacuate nella prima mattinata così come due ospedali, uno pediatrico e l’altro militare, a Penteli, una quindicina di chilometri a nord-est della capitale.
Le autorità greche hanno aperto lo stadio olimpico OAKA nel nord di Atene per accogliere le migliaia di sfollati.“Tutte le forze di protezione civile hanno combattuto una battaglia tutta la notte e, nonostante sforzi sovrumani, l’incendio continua a diffondersi molto rapidamente e si dirige verso Penteli“, ha spiegato Vassilis Vathrakogiannis, portavoce dei vigili del fuoco. Sono stati dispiegati in totale 510 vigili del fuoco e 152 veicoli, e 29 aerei hanno sorvolato la zona dall’alba, ha aggiunto.
Domenica pomeriggio i vigili del fuoco sono riusciti a domare 33 dei 40 incendi scoppiati nelle 24 ore precedenti. Il ministro della Protezione civile greco ha avvertito sabato che metà del paese è ad alto rischio di incendi almeno fino al 15 agosto a causa delle alte temperature, delle raffiche di vento e della siccità. “Purtroppo l’intensità dei venti sarà ancora notevole nelle prossime ore ed è assolutamente necessario che i cittadini della zona circostante seguano le istruzioni fornite dalle autorità”, ha insistito Vathrakogiannis.
La Grecia è eccezionalmente vulnerabile agli incendi estivi, soprattutto dopo un inverno particolarmente secco. I mesi di giugno e luglio sono stati i più caldi da quando si è iniziata la raccolta delle statistiche nel 1960. Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, l’aumento delle temperature sta portando a una stagione degli incendi più lunga e ad un aumento dell’area bruciata dalle fiamme in tutto il mondo.