
Metropolitane ferme, traffico in tilt, aeroporti costretti a cancellare decine di voli. E, ancora, generatori di emergenza negli ospedali e nelle centrali nucleari, ristoratori costretti a chiudere, pagamenti elettronici non disponibili. Un maxi blackout elettrico ha paralizzato la Spagna e il Portogallo e, anche se per poco tempo, i Paesi Baschi, nel sud della Francia. L’interruzione di corrente è cominciata intorno alle 12.30 e soltanto verso le 17 è tornata l’elettricità in alcune zone della penisola iberica. Per il ripristino totale, come ha spiegato la società di gestione dei servizi elettrici “ci vorranno dalle 6 alle 10 ore”.
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale per capire come gestire l’emergenza e tentare di chiarire le cause. Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha sottolineato su X che “non vi sono indicazioni di un attacco informatico in questa fase”, ma tutte le piste restano aperte.
Red Electrica, che gestisce la rete nazionale, ha assicurato di aver dispiegato “tutte le risorse per porre rimedio” al blackout, stimando però che i suoi team avrebbero avuto bisogno di un periodo compreso “tra le 6 e le 10 ore” per ripristinare la situazione “se tutto va bene”. Poco prima delle 17 l’energia elettrica è stata ripristinata in diverse zone del nord, del sud e dell’ovest del Paese. A Siviglia, come riferisce una giornalista di GEA presente sul posto, il ritorno dell’elettricità è stato accolto da applausi e grida di gioia per le strade. In Portogallo, il gestore della rete elettrica nazionale (REN) ha affermato che è “impossibile prevedere quando la situazione tornerà alla normalità”. “Sembra trattarsi di un problema nella rete di trasporto (di energia elettrica, ndr) la cui causa è ancora da individuare, apparentemente in Spagna”, ha dichiarato il ministro portavoce del governo, Antonio Leitao Amaro, all’agenzia di stampa Lusa.
Le centrali nucleari spagnole sono state fermate, una procedura di sicurezza normale in caso di interruzione dell’elettricità, ma i reattori funzionano grazie a generatori diesel di emergenza.
I disagi maggiori hanno riguardato il sistema dei trasporti. Il traffico ferroviario è stato sospeso in tutta la Spagna e non potrà essere completamente ripristinato in breve tempo, come ha annunciato nel tardo pomeriggio il ministro dei Trasporti, Oscar Puente. Ferme anche le metropolitane di molte città e in tilt i sistemi; la direzione generale del traffico stradale (DGT) ha chiesto alle auto di non circolare per non alimentare gli ingorghi.
Il traffico aereo è perturbato in Spagna e Portogallo, in particolare negli aeroporti di Madrid, Barcellona e Lisbona, secondo l’organismo di sorveglianza del cielo europeo Eurocontrol.
A Madrid come a Barcellona, molti abitanti sono scesi in strada, con i telefoni in mano, alla ricerca di un segnale che non c’era. La compagnia Telefónica ha precisato che dal momento del guasto, sta operando “grazie a generatori e batterie in attesa del ripristino della corrente”.
Il ministero della Salute ha comunicato nel pomeriggio di non essere stato informato “di alcun incidente legato all’interruzione di corrente negli ospedali” grazie all’attivazione di generatori elettrici e ha assicurato di avere “riserve di carburante sufficienti”.
La Commissione europea è con le autorità spagnole e portoghesi per determinare le cause dell’interruzione di corrente e continuerà a “monitorare la situazione”.
Recentemente, a livello mondiale, oltre alle interruzioni di corrente legate a fenomeni meteorologici, mega blackout hanno colpito la Tunisia nel settembre 2023, lo Sri Lanka nell’agosto 2020, l’Argentina e l’Uruguay nel giugno 2019, nonché l’India, dove metà del Paese è rimasto alla fine di luglio 2012, vittima di un blackout gigante. In Europa, il 4 novembre 2006 ha segnato il primo grande blackout comunitario, quando un guasto alla rete tedesca ha lasciato al buio 10 milioni di persone, metà delle quali in Francia e il resto in Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia e Spagna, per quasi un’ora. Tre anni prima, il 28 settembre 2003, l’Italia intera, ad eccezione della Sardegna, era rimasta senza elettricità.