Oltre mezzo milione di ettari di boschi bruciati e il 40% degli incendi avvenuti in aree protette Natura 2000. È il bilancio dell’estate del 2023 che, secondo il Centro di ricerca comune (Joint Research Centre) della Commissione europea, è stata la quarta stagione di incendi boschivi più devastante di sempre nell’Unione europea. “Le temperature allarmanti degli ultimi anni hanno causato incendi senza precedenti in alcuni Paesi mediterranei dell’Ue” come Spagna, Portogallo, Italia e soprattutto in Grecia. E secondo gli scienziati è “solo l’inizio”, dato l’aumento continuo delle temperature medie globali. Per far fronte a questo scenario attuale e futuro, secondo la Commissione Ue bisogna passare dalla “semplice soppressione” degli incendi – uno sforzo che a detta di Bruxelles ha mostrato dei limiti nel caso di incendi boschivi estremi – a “un’efficace prevenzione“.
È il terreno verso cui si muove la nuova strategia forestale Ue che “consiste in azioni concrete per migliorare la quantità e la qualità delle foreste Ue e per rafforzarne la protezione, il ripristino e la resilienza” puntando ad adattare le foreste europee alle nuove condizioni poste dai cambiamenti climatici. Più nello specifico, si concentra su “monitoraggio strategico delle foreste, reporting e raccolta dati”, su “sviluppo di un programma di ricerca e innovazione sulla conoscenza forestale”, su “attuazione di un quadro di governance forestale Ue inclusivo”. In questo contesto ci sono alcuni progetti finanziati dall’Ue e gestiti dall’Agenzia esecutiva europea per la ricerca: la cooperazione Ue-Australia sugli incendi boschivi; i dati in crowdsourcing per la gestione degli incendi boschivi; l’accelerazione dell’adattamento paneuropeo agli eventi estremi di incendi boschivi; il sistema avanzato di gestione degli incendi boschivi. “I governi dell’Ue e dell’Australia sono consapevoli di quanto sia fondamentale migliorare la gestione degli incendi boschivi e si sono uniti per lavorare insieme al progetto Geo Safe” che “mira a creare una rete che consenta ai due continenti di scambiare conoscenze, idee ed esperienze. I dati satellitari e dei sensori remoti amplieranno lo sviluppo di metodi e strumenti innovativi, permettendo un sistema di supporto alle decisioni integrato per massimizzare le risorse per gestire in modo efficiente i futuri incendi boschivi”, ha descritto la Commissione Ue.
“Safers ha sviluppato un sistema di gestione delle emergenze per gli incendi boschivi: la piattaforma utilizza dati di osservazione da Copernicus e Geoss (Global Earth Observation Systems of Systems), sensori antincendio nelle foreste, dati topografici, previsioni meteo e dati crowdsourcing da social media e altre app che possono quindi essere utilizzati da cittadini e soccorritori per fornire informazioni situazionali sul campo”, ha illustrato ancora. Il progetto Fire-Res, invece, “è progettato per promuovere l’attuazione di un approccio di gestione degli incendi più olistico. Integrando ricerca, tecnologia, protezione civile, politica e sfere di governance relative agli incendi boschivi, il progetto sta lavorando per generare nuove conoscenze sui modelli di gestione sostenibile degli incendi”.
Infine, il progetto Treeads “si concentra sulle foreste a rischio di incendi boschivi, riunendo istituti di ricerca e aziende di 14 Paesi dell’Ue e Taiwan” e “sta utilizzando tecniche basate sull’intelligenza artificiale per aiutare la prevenzione, la soppressione e la preparazione agli incendi. Sta creando una piattaforma integrata di gestione degli incendi che copre le tre le fasi: prima, durante e dopo lo scoppio di un incendio”.