I capi di Stato e di governo dell’Ue hanno approvato il pacchetto di nomine per i top jobs delle istituzioni Ue proposti dai negoziatori dei popolari, socialdemocratici e liberali. L’ex primo ministro socialista portoghese, Antonio Costa, è stato eletto presidente del Consiglio europeo; Ursula von der Leyen è la candidata alla presidenza della Commissione europea; la prima ministra liberale estone, Kaja Kallas, candidata al ruolo di Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri. Ora il Parlamento europeo dovrà approvare la nomina di von der Leyen, durante la sessione plenaria di Strasburgo dal 16 al 19 luglio.
L’accordo sulle posizioni chiave dell’Ue si è concluso nella notte, nonostante la forte resistenza di Giorgia Meloni e dell’ungherese Viktor Orban. L’Italia ha bocciato l’intesa astenendosi sul nome della tedesca e votando contro all’estone e al portoghese. “La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito – ha scritto su X – Ho deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini e delle indicazioni che da quei cittadini sono arrivate con le elezioni. Continuiamo a lavorare per dare finalmente all’Italia il peso che le compete in Europa”. E ribadisce: “All’Italia verrà riconosciuto quello che le spetta, non in base alla simpatia che si ha per le posizioni espresse dal governo, ma per il ruolo e il peso dell’Italia”.
La riconferma di Ursula von der Leyen dovrà ora passare dall’Europarlamento, con la maggioranza assoluta dei deputati: “C’è ancora un passo (…) Cercherò l’approvazione del Parlamento europeo dopo la presentazione della mia tabella di marcia politica per i prossimi cinque anni” ha ribadito von der Leyen.L’esito del voto, previsto per metà luglio, è incerto, poiché la consueta coalizione di eurodeputati conservatori, socialisti e liberali si è indebolita in seguito alle elezioni di giugno.
Per incarnare il volto della diplomazia europea nel contesto della guerra in Ucraina, i capi di Stato e di governo hanno scelto la premier estone Kaja Kallas, determinata oppositore del Cremlino che succederà allo spagnolo Josep Borrell. “si tratta di una responsabilità enorme in questi tempi di tensioni geopolitiche, che hanno come sfide principali la guerra in Europa e la crescente instabilità nel nostro vicinato”, ha reagito Kallas, la cui posizione dovrà essere convalidata anche dagli eurodeputati. “Kaja Kallas comprende i rischi provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia”, ha salutato il capo del governo polacco Donald Tusk. Infine, l’ex primo ministro portoghese Antonio Costa è stato nominato nuovo presidente del Consiglio europeo, l’organismo che riunisce gli Stati membri. Un anno dopo le sue dimissioni per un caso di corruzione poco documentato, il socialista succederà a dicembre al belga Charles Michel.
La nomina dei nuovi vertici europei ( al Parlamento viene confermata Roberta Metsola) è stata ampiamente favorita in seguito all’accordo raggiunto martedì tra sei leader europei – tra cui il francese Emmanuel Macron e il tedesco Olaf Scholz – appartenenti alla “grande coalizione” di destra/socialdemocratico/centrista, all’indomani delle elezioni europee. Ieri infatti Scholz ha accolto con favore “una decisione molto rapida e lungimirante”, che ha invertito il laborioso processo di designazione di cinque anni fa.
Il primo ministro nazionalista ungherese Viktor Orban, tuttavia, ha criticato l’accordo “vergognoso”: “Gli elettori europei sono stati ingannati. (La destra tradizionale) ha formato una coalizione di bugie con la sinistra e i liberali”, ha detto al suo arrivo al Consiglio. Da quanto si apprende, Orban avrebbe votato contro Ursula von der Leyen, astenendosi su Kaja Kallas e votando a favore di Antonio Costa.