Una rete di condivisione delle conoscenze sulla gestione del carbonio industriale, sviluppo delle infrastrutture, standard di composizione del flusso di CO2 e un osservatorio europeo per il monitoraggio. Prende forma nelle parole di Kadri Simson la futura strategia europea per le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio, che dovrebbe essere presentata dalla Commissione europea nei primi mesi del 2024. “La mia intenzione è di presentarvi questa strategia il più presto possibile l’anno prossimo”, ha confermato la commissaria europea per l’Energia aprendo i lavori della terza edizione del Forum sulla cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio, in corso oggi e domani ad Aalborg, in Danimarca.
A marzo dello scorso anno, la Commissione europea ha avanzato la proposta di Legge Ue sull’industria a zero emissioni (Net-Zero Industry Act), con cui “ha selezionato le tecnologie più significative per la nostra decarbonizzazione”, tra cui anche le tecnologie di cattura del carbonio. La proposta di regolamento – ora in fase di negoziato tra Parlamento e Consiglio – “contiene un obiettivo di 50 milioni di tonnellate di capacità di stoccaggio di CO2 nell’UE entro il 2030 e credo che questa sia un’opportunità per i produttori di petrolio e gas che possono contribuire alla realizzazione di questo obiettivo”, ha ricordato Simson.
Sulla scia di questo pacchetto legislativo, la Commissione europea ha previsto di presentare una nuova comunicazione (priva di valore legislativo) dedicata alla dimensione industriale dello stoccaggio di carbonio. Innanzitutto, per avere una conoscenza preliminare sulla realizzazione di progetti su larga scala e accelerare la diffusione in tutto il settore, risparmiare sui costi e identificare meglio le future esigenze di ricerca. “La Commissione – ha anticipato Simson – istituirà una rete di condivisione delle conoscenze sulla gestione del carbonio industriale che “comprenderà tutti i progetti sostenuti dall’Ue, compreso il progetto ConcenCUS che sarà inaugurato più tardi oggi, ma anche altri disposti a sottoscrivere i suoi obiettivi”.
Il secondo pilastro della strategia sarà quello di supportare la pianificazione delle infrastrutture per la CO2, come richiesto dall’industria. “Per consentire un’infrastruttura per la CO2 interoperabile, a livello europeo e ad accesso aperto, la Commissione avvierà una collaborazione con i nostri organismi di standardizzazione sugli standard di composizione del flusso di CO2”. L’ultima priorità sarà quella di dar vita a un osservatorio per il monitoraggio del carbonio stoccato. “Questo lavoro inizierà già l’anno prossimo, sulla base di un progetto pilota in collaborazione con il Parlamento europeo”, conferma Simson. L’idea è quella di monitorare, segnalare e verificare la CO2 catturata dagli impianti di cemento e di incenerimento dei rifiuti. E, “in caso di successo, potrebbe trasformarsi in un Osservatorio CCS permanente dell’UE per l’intera catena del valore della gestione del carbonio”.
Intanto, la Commissione europea svelerà domani il primo elenco di progetti di interesse comune e reciproco dell’Ue, da quando è entrata in vigore la revisione della rete transeuropea dell’energia, TEN-E. L’elenco, ha anticipato nel corso dell’evento la direttrice generale dell’Energia della Commissione europea, Ditte Juul Jørgensen – includerà in tutto 152 progetti di interesse comune e reciproco, di cui 14 saranno progetti di stoccaggio del carbonio. Tra questi, la direttrice della DG Energia ha confermato che ci sarà anche ‘CALLISTO’ (Carbon liquefaction transportation and storage) che coinvolgerà l’Italia e la Francia.