Ischia, parla Musumeci: “Non esiste prevenzione senza strumenti di previsione”

Stanno proseguendo i controlli nelle 900 unità abitative interessate dai fatti tragici e alluvionali dei giorni scorsi, la zona rossa potrebbe essere ridisegnata. Scuole chiuse fino al 4 dicembre, i Comuni chiedono una linea unitaria di intervento.

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Nell’Aula della Camera si è svolta la seduta dedicata all’informativa urgente del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, sui tragici eventi accaduti a Ischia nei giorni scorsi (il bollettino emesso dalla Regione Campania prevedeva allerta arancione per il 25, così come per il 26 per rischio idrogeologico), quando in 24 ore sono caduti 20 mm di pioggia, dei quali oltre cento in due ore.

Musumeci  ha raccontato gli eventi attraverso i numeri: “Otto persone morte, quattro dispersi e cinque feriti, di cui uno in modo grave e attualmente ricoverato presso l’ospedale Cardarelli di Napoli“, innanzitutto. Nel frattempo, i soccorritori hanno recuperato i corpi senza vita di altre tre persone: sale dunque a undici il numero delle vittime.
Poi, le strutture: “Al momento, sono stati effettuati 272 controlli sulle 900 unità abitative danneggiate: risultano 45 strutture danneggiate e inagibili, 56 agibili ma esposte a rischi,162 strutture agibili e 191 presentano criticità gravi; 290 sfollati hanno trovato sistemazione in alberghi o simili“. Nei prossimi giorni verranno ultimati tutti controlli sui 900 edifici interessati dagli eventi “e si potrà disporre di una migliore definizione dei confini della zona rossa“, ha aggiunto il ministro Nello Musumeci. Il quale ha ricordato che, all’indomani della tragedia di Ischia, la premier Giorgia Meloni “mi ha dato il mandato di costituire un gruppo di lavoro interministeriale allargato alla conferenza delle Regioni, all’unione delle Province e all’Anci. Il gruppo dovrà elaborare delle proposte per semplificare le disordinate e disarmanti procedure per la mitigazione del rischio non solo idrogeologico.  Si tratta di un obiettivo ambizioso e non semplice e ci va coraggio per raggiungerlo“.

Il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico “è stato avviato nel 2016 presso il ministero dell’Ambiente, ma da allora – nonostante sia stato presentato informalmente nel 2018 – la Commissione per l’autorizzazione ambientale non ha dato il proprio parere definitivo. Il paradosso è che quando il Piano sarà varato sarà già superato perché è una materia che si evolve con velocità impressionante“, ha poi spiegato il ministro nel corso della sua audizione. Con una riflessione a margine: “Quanto accaduto a Ischia ci obbliga ad approfondire con urgenza il tema delle cause e delle molte questioni” legate a “un sistema normativo e amministrativo integrato ed efficiente sulla prevenzione deli rischi. Quali sono i possibili rimedi? Innanzitutto una strategia che consenta di agire dove ci sono le urgenze e che ha come presupposto essenziale un quadro completo della prevenzione del rischio. Non si può immaginare la prevenzione senza uno strumento di previsione. Questo strumento – ha aggiunto – ci dice quali sono i territori vulnerabili e quale rischi e si chiama Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico”.
Il ministro sottolinea infine che, “per i suoi profili di natura etica, giuridica, ambientale ed economica, il fenomeno dell’abusivismo edilizio non può essere più eluso”; rispetto invece alla situazione delle scuole, risultano chiusi fino al 4 dicembre gli istituti scolastici di Casamicciola e Lacco Ameno; si sta valutando la didattica a distanza e la necessità, espressa dai sindaci, di trovare una linea comune sull’apertura degli istituti scolastici.

Rispetto alla macchina dei soccorsi, Musumeci ha riferito che questi ultimi sono stati “immediati.  Sono intervenuti: il corpo nazionale dei vigili del fuoco (unità già presenti sull’isola e cento unità accorse, 40 mezzi operativi, 1 unità di comando locale, 2 moduli Sapr, 1 carro faro e 1 carro carburante; l’aeronautica militare, con un elicottero HH139 con capacità notturne Sar; l’esercito italiano, con un elicottero CH47 con capacità SAR; la capitaneria di porto, con la nave Gregoretti posizionata nelle acque antistanti l’isola di Ischia; le forze dell’ordine: circa 200 unità; la sanità pubblica con 44 unità; l’ENEL con 10 unità di personale; la Colonna Mobile del Volontariato di Protezione Civile della Regione Campania con 104 unità, 3 unità cinofile, 3 escavatori grandi, 3 bob-cat, 9 idrovore, mezzi per trasporto personale, 12 pick-up, 4 torri faro“. Nei giorni successivi, “si sono resi disponibili ulteriori uomini e mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per un totale di 200 uomini e 100 mezzi, con droni, autocarri e mezzi di movimento terra operativi sull’isola; della Croce Rossa Italiana per il proseguimento delle attività, richieste dalle autorità locali, con 15 operatori e 5 mezzi, con la disponibilità di ulteriori mezzi di movimento terra; della Capitaneria di porto per un totale di 93 uomini e 5 mezzi a supporto nelle acque antistanti l’isola di Ischia con battelli attualmente in ricognizione“. Per gestire la situazione di emergenza e coordinare le operazioni, sono stati attivati il Centro coordinamento soccorsi presso la Prefettura di Napoli e i Centri operativi comunali presso i Comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno.

Il ministro Musumeci non ha lasciato spazio a interpretazioni quando ha affermato che: “Non c’è prevenzione senza danno di previsione. Per affrontare il tema è necessario definire un quadro regolatorio che preveda anche poteri sostitutivi e sanzionatori in caso di inerzia da parte dei soggetti attuatori. Servono inoltre un quadro aggiornato delle risorse disponibili e delle responsabilità“, nonché “la semplificazione del quadro procedurale e regolatorio” e “il rafforzamento della capacità amministrativa delle strutture tecniche responsabili degli interventi”. Inoltre, il ministro ha sottolineato la necessità di avere “una sede centrale di conoscenza degli interventi” per il loro “coordinamento”, sulla base del “modello della struttura di missione di Italia Sicura”.