
Trimestre da record per le vendite di auto elettriche in Europa anche grazie ai risultati oltre le aspettative di marzo. I principali marchi globali hanno registrato crescite a due cifre e alcuni anche a tre (Volkswagen, Citroen, Cupra, Ford e Byd tra i maggiori per volume). E intanto Tesla arranca. Nei primi tre mesi del 2025 il declino europeo della società di Elon Musk è conclamato: -30% a marzo con 27.828 unità vendute che segue il -44% di febbraio e il -47% di gennaio. A fare i conti è l’aggiornamento di Jato Dynamics.
“Il marchio continua ad affrontare una serie di problemi di pubbliche relazioni in aggiunta a quelli che riguardano la nuova Model Y. Tesla si affida ora alla Model 3 per compensare le perdite”, ha commentato Felipe Munoz, analista globale di Jato Dynamics. La berlina di medie dimensioni ha infatti registrato un (timido) aumento dell’1,1%, raggiungendo le 12.500 unità e conquistando il primo posto nella classifica dei veicoli elettrici a batteria insieme alla Model Y che però con le sue oltre 15mila unità vendute deve confrontarsi con un -43% rispetto a marzo 2024. Nel primo trimestre il calo è anche più significativo: -49% di vendite di Model Y (29.770) e -14% la Model 3 (23.044) rispetto ai primi tre mesi del 2024.
In generale, Tesla ha vissuto in Europa uno dei suoi peggiori trimestri di sempre (dopo la fase di startup): -38% di immatricolazioni, con 53.237 unità vendute. Si tratta del calo più pesante tra i 30 marchi più popolari, superato solo da Mitsubishi (-43%), Lancia (-73%), Jaguar (-82%), Smart (-65%), Maserati (-39%) e Abarth (-75%). Dati che disorientano se rapportati al trimestre da record. Secondo Jato Dynamics, a marzo sono state vendute in totale 1.423.340 nuove auto, +3,2% annuale, che hanno contribuito a compensare i cali registrati a gennaio e febbraio e hanno consentito al primo trimestre di chiudere con un totale di 3.383.986 unità immatricolate, un dato vicino alle 3.384.614 unità immatricolate nello stesso trimestre dell’anno precedente. Le elettriche pure Bev, segmento di Tesla, hanno vissuto uno straordinario +23% mensile (a 240.891 auto) e +28% trimestrale (570.943). Secondo Jato Dynamics, il valore di marzo è il secondo più alto mai registrato per le Bev dopo dicembre 2022 (quando le immatricolazioni raggiunsero le 275.108 unità) e rappresenta un record trimestrale. Il mese scorso i veicoli elettrici a batteria hanno rappresentato il 16,9% delle immatricolazioni totali in Europa, con un aumento della quota di mercato di 2,7 punti percentuali rispetto a marzo 2024 e un aumento dei volumi del 23% su base annua.
“Il Regno Unito è stato il principale motore della crescita, essendo il mercato più grande durante il mese, con un aumento del volume del 13%. Sono stati registrati incrementi anche in Italia e Spagna, mentre Germania e Francia hanno entrambe registrato cali, rispettivamente del 3,9% e del 15%”, spiega l’analisi di Jato Dynamics. A brindare per il periodo eccellente delle elettriche sono decine di brand: Volkswagen, ad esempio, segna un +118% a marzo (con 25.544 Bev vendute) e +157% nel trimestre (65.679), ma tra le case con volumi di vendita superiori alle 5mila unità fanno bene anche Audi (+70% mensile con 15.972 immatricolazioni e +51% trimestrale con 34.739), Bmw (+14% a marzo e +21% trimestrale), Renault (+69% a marzo e +89% nel trimestre), Skoda (rispettivamente +164% e +93%), Cupra (+117% e +179%) e Ford (+157% e +160%). Sgomita ed emerge anche la cinese Byd, che a livello globale sta erodendo sempre più quota al grande rivale Tesla: +189% a marzo (8.458 immatricolazioni di Bev) e +133% nel primo trimestre (17.729). Tra gli altri modelli di spicco figura anche la Zs della cinese Mg, il cui successo è stato trainato dal lancio della sua nuova generazione, ora disponibile esclusivamente in versione full hybrid anziché elettrica. “Un esempio di come i produttori cinesi stiano adattando le proprie strategie in risposta ai dazi Ue sui veicoli elettrici” spiega Munoz. Byd e Mg, in particolare, non sembrano avere gli stessi problemi di accesso al mercato europeo che stanno vivendo gli altri marchi asiatici emergenti.
Ad esempio Nio, che ha confermato di aver “sottovalutato la complessità della sua espansione europea” e annunciato che il suo marchio base Firefly potrebbe arrivare sul continente “più tardi del previsto”. Di fronte alla forte concorrenza del mercato cinese e alla sovraccapacità produttiva delle fabbriche, molti produttori cinesi come Byd, Geely e Nio stanno infatti cercando di esportare i loro veicoli nei mercati europei, latinoamericani e del Sud-est asiatico. Ma il Ceo di Nio, William Li, ha dichiarato che i progressi compiuti in Europa “non hanno soddisfatto gli obiettivi iniziali”: “Abbiamo sottovalutato la difficoltà di espandere le nostre reti di vendita e assistenza in Europa – ha affermato William Li in una conferenza stampa alla vigilia del Salone dell’auto di Shanghai -. In Cina è facile aprire 100 concessionarie in un mese, ma in Europa è molto difficile e costoso”. La startup ha annunciato che Firefly, marchio specializzato in utilitarie, non arriverà sul mercato europeo prima del terzo trimestre del 2025, mentre era previsto nel semestre. Più lento del previsto anche lo sviluppo in Europa di una rete di scambio di batterie per auto elettriche, su cui Nio ha investito molto.