I temi dell’ambiente e della mobilità “sono stati i grandi assenti in campagna elettorale. Speriamo che si possa cambiare passo almeno di fronte alla crisi energetica che affronteremo a brevissimo“. Lo dice a GEA Alessandro Tursi, presidente della Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta, che si è fatta promotrice della Settimana europea della mobilità, evento promosso dall’Ue che si è chiuso con oltre 300 eventi in tutta Italia. L’obiettivo era quello di promuovere una mobilità green, capace di mettere al centro la bicicletta.
Quest’anno il dibattito si è arricchito ancora di più grazie al decalogo che Fiab ha inviato a tutti i candidati alle elezioni e che ora, in vista della formazione del Parlamento, “auspichiamo venga fatto proprio da più deputati e senatori possibili per continuare sul percorso di cambiamento“, spiega la Federazione.
Con i prezzi dell’energia alle stelle, il rischio di razionamento del gas, l’aumento delle polveri sottili e il cambiamento climatico ampiamente visibile, alla vigilia delle elezioni la Fiab aveva chiesto ai partiti “di mettere al centro della proposta politica anche la transizione intelligente della mobilità, basata sull’offrire ai cittadini la libertà di poter scegliere anche la bicicletta per i più vari spostamenti, in maniera facile e sicura”. Si tratta di un decalogo nel quale la priorità viene data alla “piena attuazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica, di recente approvato in modo bipartisan in Conferenza Stato-Regioni, anche e soprattutto mediante finanziamenti costanti e non occasionali, per un’adeguata programmazione pluriennale da parte degli enti e degli amministratori locali”.
Ma la campagna elettorale, durata concretamente poco più di un mese, in un contesto – quello estivo – che ha richiesto una selezione di temi e priorità, di mobilità ha parlato davvero poco. Secondo un’indagine del Sole24Ore – che si è avvalso della collaborazione di Pierluigi Vitale, social media analyst e docente di Information Design all’Università di Salerno, e Serena Pelosi, linguista computazionale e assegnista di ricerca Icar Cnr, in collaborazione con CreationDose – i trasporti sono in fondo alla classifica dei temi affrontati dai leader di partiti e coalizioni, poco prima di sport, digitale, turismo e cultura. Un ‘vuoto’ che, però, dovrà essere necessariamente colmato dal nuovo esecutivo.
Nel documento inviato ai partiti, la Fiab si è concentrata sullo scenario attuale e sulla necessità di ridurre i consumi di energia e di evitare gli sprechi, incentivando una mobilità pulita. Da qui la richiesta di eliminare l’iva sulle biciclette a pedalata muscolare o assistita e introdurre agevolazioni per l’acquisto delle bici. Inoltre, guardando all’Europa, la Federazione invita a valutare incentivi per contrastare il caro vita e scongiurare il razionamento, sui modelli francese e tedesco-spagnolo: bonus per l’acquisto di bici elettriche per chi rottama auto inquinanti, con priorità a redditi bassi e aree urbane, e prezzi nettamente ribassati per gli abbonamenti a treni e altri mezzi pubblici, con periodi di promozione gratuiti.