Patto anti-inflazione non si rinnova. Urso: “Obiettivo raggiunto, prezzi ridotti e rilancio consumi”

Lo scopo era contenere i prezzi del carrello della spesa dei beni alimentari dei prodotti a più largo consumo. Confagricoltura chiede più sostegno alle imprese agricole, soprattutto del latte e dei cereali.

Il trimestre del ‘carrello tricolore’ non si rinnova. L’obiettivo è stato raggiunto, rivendica il ministro Adolfo Urso, che al Mimit riunisce, con il collega dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, le 36 associazioni che hanno aderito all’iniziativa.

Alle porte c’è però una nuova misura anti-inflazione: “Stiamo realizzando un nuovo intervento dedicato alle famiglie con figli che riguarderà i ristoranti e la ricettività in generale del nostro Paese”, conferma Urso. Il provvedimento prevederebbe menu scontati per i bambini: ”Un segnale importante, soprattutto in vista delle festività natalizie e di fine anno e di quelle successive, perché questo è un paese che crede nei valori e lo esprime anche in questo modo nel sostenere la natalità”, sottolinea.

Il carrello tricolore, invece, dall’1 ottobre al 31 dicembre, è un protocollo d’intesa tra governo, produttori e distributori per offrire agli italiani generi di largo consumo a prezzi bloccati o scontati. Pasta, carne, zucchero, latte, uova, passata di pomodoro, riso, sale, cerali, farina, detergenti, saponi, tutti i prodotti per l’infanzia e alcuni farmaci sono solo alcuni prodotti contrassegnai dal ‘bollino tricolore’ sugli scaffali dei supermercati. Esclusi dal patto frutta e verdura, per via della recente crisi del settore agricolo, provocata soprattutto dalla crisi climatica. “Era una misura straordinaria”, spiega Urso. Si puntava a contenere l’aumento dei prezzi e così è stato: “L’Inflazione è allo 0,8% lo scorso anno era l’11,8% e siamo per la prima volta sotto la media dell’Unione Europea e sotto il tasso di Inflazione di Germania, Francia e Spagna”, ricorda.

L’Italia fa dunque meglio degli altri, lo scopo era contenere i prezzi del carrello della spesa dei beni alimentari dei prodotti a più largo consumo: “ci siamo riusciti”, ribadisce il titolare di Palazzo Piacentini. E non solo: con i prezzi più bassi, si sono rilanciati i consumi. Un modo per aiutare le famiglie nel periodo di Natale: “Possono guardare con più fiducia anche ai regali che devono fare”, afferma Urso.

I dati forniti dal Mimit evidenziano a ottobre una crescita delle vendite e un contenimento dei prezzi per i beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, compresi quelli rientranti nel cosiddetto “carrello della spesa”, oltre che sui prodotti per l’infanzia e per la cura della persona. Il volume delle vendite di beni di largo consumo nei supermercati è cresciuto dell’1,7% a ottobre 2023, invertendo la tendenza negativa dei mesi precedenti. La variazione tendenziale dei prezzi è scesa al 5%, rispetto al +7% di settembre. Lusinghieri anche i dati sull’inflazione: il tasso di crescita su base annua dei prezzi al consumo (IPCA) è passato da +1,8% di ottobre a +0,7% a novembre, un dato nettamente più basso della media dell’Area Euro (+2,4% a novembre) e di Francia (+3,8% a novembre), Spagna (+3,2% a novembre) e Germania (+2,3% a novembre).

Gli effetti del patto salva-spesa sono stati “estremamente positivi” anche per Lollobrigida. La misura “ha dimostrato un governo attento alle problematiche e alle crisi e in grado di lavorare insieme, coinvolgendo il mondo produttivo italiano”, osserva.

Bene l’azione del governo per Confagricoltura. Ma il vicepresidente Sandro Gambuzza chiede più sostegno alle imprese agricole, con attenzione particolare al comparto del latte e dei cereali che – tra gennaio e ottobre scorsi – sono calati, rispettivamente, del 12% e del 28%. “Oggi applaudiamo ai risultati positivi ottenuti da un grande lavoro sinergico, di sistema, e auspichiamo che tale esperimento funga da apripista verso un meccanismo strutturato per la formazione dei prezzi nella filiera che oggi ancora manca“, scandisce Gambuzza. Obiettivo raggiungibile, suggerisce, anche grazie alla “definizione di una filiera integrata e tracciabile nell’ambito del Made in Italy”.