Pil, Bce: Crescita eurozona proseguirà a tassi inferiori rispetto a stime

“Secondo gli indicatori più recenti la crescita proseguirà nel breve periodo, ma a tassi inferiori rispetto a quelli attesi nelle proiezioni macroeconomiche elaborate dagli esperti dell’Eurosistema a giugno 2024. Il reddito disponibile reale dovrebbe continuare a crescere, sorretto dalla robusta dinamica dei salari. Assieme al graduale aumento della fiducia, ciò sosterrebbe una ripresa trainata dai consumi. Tuttavia, l’impulso fornito da questi ultimi è in qualche misura più debole di quanto previsto nelle proiezioni di giugno: dati e indagini congiunturali recenti segnalano livelli ancora modesti di fiducia dei consumatori ed elevate intenzioni di risparmio delle famiglie. Anche i dati recenti sugli investimenti delle imprese indicano una più debole dinamica della crescita. La domanda interna sarà tuttavia sorretta dall’esaurirsi degli effetti del passato inasprimento della politica monetaria e dall’ipotesi di un costante allentamento delle condizioni di finanziamento, in linea con le aspettative di mercato circa il profilo futuro dei tassi di interesse. Inoltre, l’aumento della domanda esterna, previsto dalle proiezioni, sostiene le prospettive per le esportazioni dell’area dell’euro”. E’ quanto si legge nell’ultimo Bollettino della Bce.



“Il mercato del lavoro dovrebbe continuare a evidenziare una buona tenuta, in un contesto in cui ci si attende che il tasso di disoccupazione rimanga su livelli storicamente bassi. Nel periodo considerato la produttività dovrebbe segnare un’accelerazione, al riassorbirsi di alcuni dei fattori ciclici che ne hanno ridotto la crescita nel recente passato. Si prevede che, complessivamente, il tasso di incremento medio annuo del PIL in termini reali – prosegue la Banca centrale europea – sia pari allo 0,8 per cento nel 2024 e raggiunga l’1,3 nel 2025 e l’1,5 nel 2026. Rispetto alle proiezioni macroeconomiche formulate lo scorso giugno dagli esperti dell’Eurosistema, le prospettive per la crescita del PIL sono state riviste lievemente verso il basso per ciascun anno dell’orizzonte temporale di riferimento”.