Una piccola rivoluzione è avvenuta in Italia, e più in Italia che in altri Paesi europei: il Green Deal, la cosiddetta transizione verde è vista ora come risorsa per il rilancio dell’economia. Dopo anni di terrore a pensare che passare al sostenibile volesse dire perdere posti di lavoro, ora il 75% degli italiani ritiene che la transizione climatica sia una buona notizia per la crescita economica, un dato superiore alla media dell’Ue, che è pari al 56%. I dati emergono da un’ampia indagine condotta dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) secondo la quale questi italiani ritengono che grazie al green la propria qualità di vita migliorerà, con effetti positivi anche sulla qualità degli alimenti e la salute.
Sfatato, si diceva, il timore più radicato, e le politiche volte a contrastare l’emergenza climatica sono considerate una buona notizia anche per il mercato del lavoro: ben il 73% degli italiani ritiene che esse avranno un impatto netto positivo sui livelli occupazionali perché creeranno più posti di lavoro di quanti ne elimineranno.
Secondo l’indagine Bei il 60% degli italiani ritiene poi che le politiche verdi miglioreranno il proprio potere d’acquisto. Questo dato è superiore di ben 22 punti percentuali alla media dell’Ue, che si ferma al 38%. Le sfide relative ai cambiamenti climatici sono destinate a durare: il 61% degli intervistatati crede che l’inquinamento sarà una problematica seria anche alla metà del secolo.
Gli italiani temono che i cambiamenti climatici possano minacciare il luogo in cui vivono: quasi un terzo degli intervistati (30%, in particolare quelli tra i 20 e i 29 anni) prevede di doversi trasferire in un’altra regione o in un altro Paese a causa dei cambiamenti climatici. Nella Penisola c’è poi la consapevolezza, sottolinea l’indagine Bei, della necessità di modificare i propri stili di vita per contrastare i cambiamenti climatici. Secondo un terzo degli intervistati (31%), la maggior parte delle persone non possiederà più un’automobile tra 20 anni, mentre il 64% pensa che molti lavoreranno da remoto per contribuire alla lotta per il clima. Infine, quasi la metà (42%) degli intervistati pensa che la maggior parte delle persone adotterà una dieta vegetariana, mentre il 54% prevede che a ogni cittadino sarà assegnata una quota prestabilita di energia.
Gli italiani sono però un po’ mosche bianche in Europa dove solo poco più della metà degli intervistati (56%) nell’indagine Bei ritiene che la transizione verde farà bene all’economia, in linea con la percezione degli statunitensi e dei britannici (57%), mentre i cinesi sono più ottimisti (67%). Tuttavia, secondo l’indagine, la maggioranza degli europei (61%) confida nel miglioramento della propria qualità di vita, con effetti positivi sulla qualità del cibo o della salute. Ma anche da questo punto di vista, gli europei sono più pessimisti dei cinesi (77%), degli americani (65%) e dei britannici (63%).