L’Italia deve diventare strategicamente indipendente e, per farlo, occorre che acceleri sempre di più sulle rinnovabili. Al question time in Senato, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha chiarito alcune perplessità sugli scenari attuali del Paese, dalla riduzione delle forniture di gas da Gazprom ai pericoli relativi alla siccità.
RIDUZIONE GAS DA GAZPROM
Sulla riduzione dei flussi di gas verso l’Europa annunciato da Gazprom, Cingolani ha fatto sapere che ha passato le ultime 36 ore a monitorare la situazione e, al momento, “quello che era il valore dichiarato dalla multinazionale russa – ovvero il 40% – in realtà è minore”. In ogni caso, ha continuato il ministro, “è ancora una situazione sotto controllo, per altri Paesi è più pesante, vedremo nei prossimi giorni cosa succede perché potrebbe essere un’azione indotta da problemi tecnici, o potrebbe essere invece una vera e propria ‘rappresaglia di fornitura’, quindi stiamo monitorando attentamente con gli operatori”. In queste ore, purtroppo, le dichiarazioni sono molto contrastanti e ancora non sappiamo se sia una circostanza ‘voluta’ o no. Insomma, se si tratta di un problema tecnico, come raccontano da Gazprom, o di una ripicca, come ormai molti pensano.
RINNOVABILI
La spinta sulle rinnovabili è “senza precedenti”, ha affermato il titolare del Mite. Secondo i dati Terna, l’aumento è stato di 5,3 gigawatt nei primi 5 mesi di quest’anno e circa 3,7 nei successivi. “Ciò nonostante questa è una parte della strategia che deve portarci all’indipendenza e la sicurezza energetica del Paese”, la sottolineatura. Tuttavia, andando oltre, Cingolani ha riconosciuto il fatto che non sia stato seguito un percorso corretto: “Passare da una produzione di gas pari al 20% del fabbisogno, nel 2000, al 3-4% nel 2022, non è coinciso con una riduzione assoluta del gas e un beneficio ma solo con un aumento delle importazioni“, ha puntualizzato, lasciando intendere che, a causa di questa scelta, non abbiamo avuto né vantaggio ambientale, né vantaggio energetico ed economico.
SICCITÀ
Il livello di siccità attuale è molto preoccupante: “Lo scenario è uno dei peggiori che si possano prevedere”, ha detto Cingolani, ed è proprio per questo che “la situazione a livello nazionale è monitorata con attenzione dagli osservatori permanenti sugli utilizzi idrici che sono stati istituiti con protocolli d’intesa interistituzionali con le amministrazioni locali competenti”. Se dovesse verificarsi una severità idrica alta bisognerà intervenire in modo mirato.
AUTOMOBILI ELETTRICHE
Per quanto riguarda lo stop delle auto a benzina e diesel dal 2035, il ministro ha chiarito che “l’Italia avrebbe l’intenzione di inserire nella proposta opportune flessibilità che possono accompagnare gli Stati membri nel percorso di decarbonizzazione”. È importante consentire loro di raggiungere gli obiettivi senza, però, creare grave stress al sistema produttivo e socio-economico, in particolare al comparto automotive.