Da Pnrr a crisi prezzi: oggi la ‘prima’ di Meloni a Bruxelles come premier
Sarà impegnata con i tre vertici comunitari: prima l’incontro con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, poi quello con Ursula von der Leyen per conto della Commissione Ue; in ultimo, con Charles Michel per il Consiglio europeo
Dalla crisi energetica all’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, al sostegno all’Ucraina, passando per il rilancio della collaborazione tra Roma e Bruxelles. È fitta di temi l’agenda del primo viaggio di Giorgia Meloni a Bruxelles in veste di premier, che la vedrà oggi impegnata nella capitale d’Europa in un primo incontro ufficiale con i tre vertici comunitari: prima l’incontro con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola (alle 16.30), poi quello con Ursula von der Leyen per conto della Commissione Ue (17.30); in ultimo, con Charles Michel per il Consiglio europeo (alle 19). Per ora, non sono previsti punti stampa congiunti o individuali di Meloni dopo i tre incontri istituzionali.
Incontri interlocutori e per lo più conoscitivi, quelli della leader di Fratelli d’Italia ma che serviranno ad affrontare alcuni dei principali dossier aperti sul tavolo di Roma e Bruxelles, nel tentativo di avvicinare le posizioni. A partire dal contrasto alla crisi energetica e al sostegno contro il caro bollette. Sul fronte energia, che sarà uno dei principali banchi di prova dell’esecutivo Meloni tanto sul piano interno quanto su quello internazionale, sono diversi i nodi da sciogliere per affrontare l’emergenza, a partire dalla questione tutta aperta in Europa sull’introduzione di un tetto al prezzo del gas, il price cap su cui Mario Draghi ha dato battaglia fino all’ultimo Vertice Ue del 20-21 ottobre. E la decisione di Meloni di affiancare al neo-ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il suo predecessore Roberto Cingolani in qualità di “consigliere” sembra voler lanciare a Bruxelles un messaggio di continuità su questo.
Un mese e mezzo è il tempo che separa l’Italia di Meloni dal prossimo Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre, in cui si aspetta un’altra discussione tesa dai leader Ue sul fronte delle misure contro il caro energia. Un mese e mezzo che sarà decisivo per la leader di Fratelli d’Italia per costruire alleanze in Europa che le consentano di dare al Paese una voce forte in sede di Summit europeo, in un momento in cui lo storico asse Parigi-Berlino sembra essersi incrinato proprio di fronte alla risposta europea contro il caro-energia, dove la Germania si presenta tra i Paesi più scettici di fronte a una risposta comune alla crisi dei prezzi dell’energia, e in particolare all’introduzione del cap per il gas a livello europeo. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha incontrato oggi a Berlino l’omologo tedesco, Christian Lindner, discutendo proprio le ultime misure del governo di Olaf Scholz per contrastare gli aumenti dei prezzi energetici. Giorgetti, secondo quanto si apprende dal Mef, ha evidenziato l’importanza che l’Ue abbia una “politica e strategia energetica comuni” maggiormente incisivi.
E sul fronte interno, la premier dovrà dare seguito a quanto messo in campo dal governo Draghi contro il caro bollette, prorogando le misure per attenuare i rincari di energia e carburanti per famiglie e imprese o presentandone di nuove, ma in linea con il quadro europeo. Non è casuale che Meloni abbia deciso di convocare il prossimo Consiglio dei ministri il giorno dopo l’incontro con i vertici comunitari, per approvare la Nadef, la nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza, ma anche con la prospettiva di arrivare a discutere anche di energia con i primi provvedimenti e le misure da mettere in campo.
La credibilità dell’Italia di Meloni in Europa si giocherà però sul Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza per accedere alle risorse europee del Next Generation Eu varato per la ripresa economica dalla pandemia. Su cui potrebbe consumarsi uno scontro tra Roma e Bruxelles, dal momento che Meloni ha insistito a più riprese di voler procedere a modifiche del piano nazionale di ripresa e resilienza, anche se da Bruxelles è stato più volte risposto che lo spazio di manovra per modificarlo è molto limitato. Nel “dialogo economico” tra Italia e Ue si impone anche l’urgenza – e i tempi sono stretti – che avrà il governo italiano per presentare la legge di Bilancio, da approvare entro il 31 dicembre con le previsioni di entrate e spese per l’anno successivo e con l’urgenza di sostenere famiglie e imprese di fronte alla crisi dei prezzi.
L’esordio di oggi di Meloni in Europa non è l’unico appuntamento internazionale di rilievo che attende la nuova responsabile di Palazzo Chigi. Dopo Bruxelles, infatti, il 7 e 8 novembre sarà al Vertice dei capi di Stato e governo che si terrà a Sharm El-Sheikh per la Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima ospitata dall’Egitto, per poi rappresentare l’Italia il 15 e 16 novembre al G20 di Bali.