Dazi, ricognizione Trump entro 1/4. Tajani: “Pronti a sostenere imprese in altre regioni”

Il ministro degli Esteri incontra il mondo produttivo: "Il legame di amicizia che lega Italia e Stati Uniti consentirà di rafforzare sempre di più il dialogo"

Tajani

Le prime decisioni di Donald Trump sulla politica commerciale americana non introducono nuovi dazi, ma prevedono una “ricognizione” entro l’1 aprile. A renderlo noto è la Farnesina, dopo un incontro con il mondo produttivo presieduto da Antonio Tajani, in cui il ministro degli Esteri fa il punto sulle azioni da intraprendere in vista di questa scadenza.
Il Governo è dalla parte delle nostre imprese“, garantisce il vicepremier, certo che “il legame di amicizia che lega Italia e Stati Uniti consentirà di rafforzare sempre di più il dialogo con Washington anche in materia di politica commerciale”. Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell’Italia fuori dall’Unione europea e il secondo mercato di destinazione dell’export italiano al mondo (10,3%).

Tajani parla dell’importanza delle relazioni economiche di Italia e Stati Uniti anche in una telefonata con il segretario di Stato Marco Rubio. Ma, nonostante l’amicizia che storicamente lega Roma e Washington, “siamo pronti a sostenere le nostre imprese per creare nuove opportunità di investimento in altre regioni del mondo”, avverte.
Sulle prospettive per l’export italiano dopo l’insediamento dell’amministrazione Trump partecipano i rappresentanti del Sistema Italia (ICE, SACE, SIMEST), delle associazioni di categoria (Confindustria, Federchimica, Confartigianato, Confagricoltura, Coldiretti, CONFAPI) e l’Ambasciata a Washington.

Al centro del dibattito, quindi, anche i nuovi mercati verso i quali indirizzare gli sforzi italiani di promozione, anche alla luce degli’ Stati Generali dell’Export’ convocati a dicembre a Milano. Si punta sulla diversificazione merceologica dell’export, sfruttando le missioni di sistema e le manifestazioni fieristiche. Quattordici sono i paesi principali individuati e tra i mercati alternativi su cui puntare sono stati citati il Mercosur, una regione prioritaria che vale 6 miliardi di export, l’Asia, con particolare riguardo a India, Indonesia e Vietnam, i Paesi del Golfo (Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti in primis), i Balcani, anche per le opportunità che si apriranno con l’allargamento; i Paesi target del Piano Mattei.

Il tema dei dazi è stato discusso anche ieri al Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea. I rapporti commerciali tra l’Unione Europea e gli stati Uniti, ha evidenziato Tajani, sono “molto profondi” ed è “importante mantenere un approccio pragmatico, costruttivo e aperto, con l’obiettivo di trovare soluzioni con il dialogo”. Sul caso dei dazi Usa, a ogni modo, ha esortato, “è importante reagire compatti”.

Tajani parla dell’intenzione di mettersi al lavoro con un “approccio pragmatico”, preparando azioni e reazioni ad ogni possibile modifica del quadro commerciale internazionale e annuncia che riconvocherà i rappresentanti delle associazioni di categoria a cadenza regolare per fare sistema e valutare insieme gli strumenti più utili per sostenere le imprese e l’export italiano.
Sulla vicenda interviene anche l’ad di Leonardo, Roberto Cingolani, che chiarisce: “Vediamo se si concretizza e in che settori”. Ma le bilance commerciali, ricorda, sono sempre molto intersecate e “se si comincia ‘tu metti il dazio a me e io lo metto a te’ diventa un mondo selvaggio”.
La strada, suggerisce l’ex ministro, è lavorare su un modello di economia più globale, che “rispetti le democrazie e le differenze tra i popoli”. Adesso, però, “bisogna aspettare”.