Energia, Pnrr e guerra: Meloni vola a Bruxelles il 3 novembre e incontra i vertici Ue

A 13 giorni dal giuramento del nuovo governo, la leader di Fratelli d’Italia volerà la prossima settimana nel cuore dell’Unione europea per incontrare i tre vertici comunitari: Ursula von der Leyen per la Commissione Ue, Charles Michel per il Consiglio europeo e Roberta Metsola per il Parlamento europeo

Pnrr, energia, guerra e, ancora, cooperazione tra Italia e Unione europea. È ufficiale la data del 3 novembre per il primo viaggio istituzionale di Giorgia Meloni a Bruxelles in veste di premier italiana. A 13 giorni dal giuramento del nuovo governo, la leader di Fratelli d’Italia volerà la prossima settimana nel cuore dell’Unione europea per incontrare i tre vertici comunitari: Ursula von der Leyen per la Commissione Ue, Charles Michel per il Consiglio europeo e Roberta Metsola per il Parlamento europeo. Confermati tutti e tre gli incontri, anche se si conoscono ancora pochi dettagli: Meloni dovrebbe incontrare Metsola nel “primo pomeriggio” di giovedì e Michel alle 18:30, dunque tutto lascia pensare che incontrerà von der Leyen in mattinata (anche perché la presidente della Commissione europea è attesa lo stesso giorno a Berlino, in Germania).

Il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, ha precisato nel corso del briefing quotidiano che la presidente von der Leyen “lavora con le autorità di tutti gli Stati membri e non si immischia nella politica interna né degli Stati in generale né dei partiti”. E’ in quest’ottica che si aspetta “una buona cooperazione con le autorità italiane di fronte alle numerose e difficili sfide che dobbiamo superare nei prossimi mesi, in particolare in campo energetico”, di fronte alla crisi innescata dalla guerra di Russia in Ucraina. Crisi energia che sarà uno dei principali banchi di prova dell’esecutivo Meloni tanto sul piano interno quanto sul piano internazionale. Sul fronte interno, la premier dovrà dare seguito a quanto messo in campo dal governo di Mario Draghi contro il caro bollette, prorogando (o presentandone di nuove) le misure per attenuare i rincari energetici per famiglie e imprese. Sul fronte internazionale, in particolare in quello europeo, Meloni è chiamata a confrontarsi con gli altri capi di stato e governo sugli interventi da introdurre a livello comunitario, tra cui portare avanti il difficile negoziato sul tetto al prezzo del gas su cui Draghi ha spronato i leader ad adottare misure urgenti. Ma sui negoziati a Bruxelles sul cosiddetto ‘price cap’ Meloni sembra voler dare un segnale di continuità, affiancando al neo ministro per l’energia, Gilberto Pichetto Fratin, il suo predecessore Roberto Cingolani in qualità di “consigliere”.

E il tema energia e la necessità di risposte comuni contro il caro prezzi è stato al centro della telefonata di Meloni con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che insieme al governo dei Paesi Bassi continua a frenare di più l’introduzione di un tetto al prezzo del gas a livello europeo, temendo tagli all’approvvigionamento. La premier ha ribadito l’importanza dei passi avanti compiuti a livello europeo e “l’urgenza di arrivare, quanto prima, a misure concrete per ridurre i prezzi dell’energia”, riferisce Palazzo Chigi. Non solo crisi energetica, ma tra i temi che saranno scandagliati a Bruxelles la prossima settimana, precisano dall’Esecutivo Ue, c’è naturalmente anche l’attuazione da parte dell’Italia del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza per accedere ai finanziamenti europei del ‘Next Generation EU’ varato per la ripresa economica dal Covid-19. Ed è sul Pnrr che potrebbe consumarsi uno scontro tra Roma e Bruxelles, ma questo dipenderà da come Meloni deciderà di porsi. La leader ha giocato parte della campagna elettorale per il 25 settembre proponendo di modificare il piano per aggiornarlo alle esigenze di oggi, non avendo granché spazio di manovra per farlo. Anche durante la presentazione delle linee programmatiche del nuovo governo a Camera e Senato si è detta convinta non di “riscrivere” o “stravolgere” il Pnrr, ma di aggiustarlo di fronte agli scenari mutati dalla guerra. Ma nel “dialogo economico” tra Roma e Bruxelles si impone anche l’urgenza e i tempi stretti che avrà il governo italiano per presentare la legge di bilancio, che deve essere approvata entro il 31 dicembre con le previsioni di entrate e spese per l’anno successivo.

Nella missione a Bruxelles si discuterà anche di come continuare a dare sostegno all’Ucraina. Meloni ha avuto nel pomeriggio un colloquio telefonico anche con il presidente di Kiev Volodymyr Zelensky, a cui ha “rinnovato il pieno sostegno del governo italiano nel quadro delle alleanze internazionali sul fronte politico, militare, economico, umanitario“. Zelensky ha inviato Meloni a recarsi in Ucraina, dopo essersi congratulato con la premier per l’incarico di governo. La leader di Fratelli d’Italia farà tappa a Bruxelles la prossima settimana, ma non è l’unico appuntamento internazionale di importanza che l’attende. Il 7 e l’8 novembre sarà al Vertice dei capi di stato e governo che si terrà a Sharm El-Sheikh per la COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima ospitata dall’Egitto. Il 15 e 16 novembre sarà poi al Vertice G20 a Bali.