“Con la reintroduzione dello scudo penale per lo stabilimento siderurgico ex Ilva, in un decreto-legge che si occupa di misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale, il Governo Meloni ripristina di fatto il diritto di uccidere. Si torna indietro di oltre 10 dieci anni, dopo che il MoVimento 5 Stelle lo aveva eliminato nel corso del Governo Conte ripristinando uno stato giuridico che era stato sospeso”. Così in una nota il senatore tarantino Mario Turco, vicepresidente del M5s.. “L’intento delle forze di maggioranza del governo Meloni è chiaro: mantenere o addirittura aumentare la produzione a carbone, altamente inquinante, infischiandosene della transizione ecologica e di una riconversione industriale green, tanto attesa e ancora da valutare – prosegue -. Il danno e la beffa, sempre sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini di Taranto. Non si può pensare ad una riconversione industriale senza tutele giuridiche, ambientali, sanitarie e senza chiudere le fonti inquinanti. Vengono così disattese dal Governo Meloni la sentenza di disastro ambientale del Tribunale di Taranto, le sentenze di condanna della Corte europea dei diritti umani, la procedura di infrazione per mancato rispetto della direttiva europea 75/2010, tutt’ora in corso, le raccomandazioni dell’Organismo mondiale della sanità che chiedeva la riduzione e revisione dei livelli degli inquinanti”.
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