“Il problema è capire se attirare anche ulteriori capitali privati o meno, perché la mole degli investimenti che noi ti prevediamo nei prossimi anni è superiore ai 100 miliardi”, continua nel ragionamento Rixi. “Questo per posizionare il nostro Paese come leader mondiale nel settore ferroviario e consentirci alle nostre aziende di poter aggredire i mercati anche fuori dal continente europeo, ma per fare questo ne abbiamo bisogno di una mole di investimenti molto elevata e di potenziare una filiera in modo da creare una resilienza in una condizione geopolitica instabile come quella attuale”. Rixi, poi, continua: “Non vogliamo fare gli errori del passato, quando si sono svenduti pezzi importanti dell’industria nazionale, che ci hanno fatto trovare nella situazione in cui il nostro Paese poteva aprirsi sui mercati, ma senza avere più una capacità da parte italiana a livello tecnologico né a livello industriale”. Dunque, “dobbiamo creare un sistema che ci consenta di avere anche investimenti privati senza perdere il controllo pubblico su una rete che rimarrà e sarà sempre pubblica”.