Giorgia Meloni arriva al vertice del G7 rafforzata dall’esito delle elezioni europee. Una vittoria, quella del suo partito, Fratelli d’Italia, che rappresenta per la premier italiana “un’altra opportunità per presentarsi come membro legittimo nel club dei leader più influenti al mondo”. Parola di New York Times che in un editoriale alla vigilia del vertice, che si apre giovedì a Borgo Egnazia, in Puglia, sostiene Meloni ora abbia la possibilità “di mostrare la sua influenza su un palcoscenico ancora più ampio”.
Un palcoscenico segnato da forti tensioni internazionali con le guerre in Ucraina e Gaza, le turbolenze politiche negli Stati Uniti che si preparano alle Presidenziali di novembre e in Europa. Dal voto di domenica, i leader di Francia e Germania ne sono usciti indeboliti e il crollo politico di Emmanuel Macron e Olaf Scholz al tavolo dei Grandi potrebbe segnare la direzione del summit. Compito a cui è chiamata Meloni sarà quello di trovare il punto di sintesi.
Lo scenario geopolitico di guerra, da Kiev e Gaza, irromperà dunque con prepotenza nel vertice a guida italiana. Per l’Ucraina, cui sarà dedicata una sessione ad hoc il 13 giugno pomeriggio, è previsto che partecipi il presidente Volodymyr Zelensky. E’ probabile che il leader ucraino chiederà ancora una volta maggiore aiuto agli alleati occidentali. L’esercito ucraino, privo di munizioni e di uomini, è in difficoltà, soprattutto a causa del ritardo nella consegna degli rifornimenti militari occidentali. Gli Stati Uniti intendono spingere il G7 a concedere a Kiev fino a 50 miliardi di dollari in prestiti garantiti dagli interessi su 300 miliardi di euro di asset della banca centrale russa congelati dall’Ue e dai paesi del G7. La richiesta di Biden ha visto nei giorni scorsi Parigi e Berlino, e in parte anche Roma, su posizioni di maggior prudenza a tutela della stabilità dei mercati finanziari. Sul tavolo restano infatti molte domande, tra cui chi emetterebbe il debito e cosa accadrebbe se i beni venissero rilasciati in caso di un accordo di pace? Un tema che molto probabilmente troverà terreno anche in Svizzera, dove i leader del G7 voleranno sabato sera, per la Conferenza di pace sull’Ucraina. Intanto da Berlino, dove oggi e domani si tiene la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, il vicepremier Antonio Tajani ha annunciato che l’Italia ha in programma un nuovo pacchetto da 140 milioni di euro per interventi sulle infrastrutture, ferrovie, salute, agricoltura e lo sminamento.
Inevitabile poi un passaggio sulla guerra in corso tra Israele e Hamas e sulla situazione a Gaza: la scorsa settimana i leader del G7 hanno approvato una proposta di accordo di pace che prevede un cessate il fuoco immediato sulla Striscia, il rilascio di tutti gli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre, maggiori aiuti ai palestinesi e la ricerca di una soluzione basata sulla coesistenza di due Stati.
Fonti vicine al dossier fanno sapere che l’attenzione internazionale sarà più ampia: dal Mar Rosso alla Libia, passando per il Venezuela, dove le elezioni sono imminenti e l’appello alla democrazia sarà forte. Lo sguardo sarà anche rivolto alle problematiche sulle catene globali di approvvigionamento. I leader del G7 dovrebbero anche discutere delle preoccupazioni sul sostegno della Cina all’espansione militare della Russia e su quella che vedono come una crescente e preoccupante cooperazione tra Mosca e la Corea del Nord. Inoltre, l’agenda del Vertice comprende anche discussioni sulle tensioni nella regione indo-pacifica, nonché sulla sicurezza economica, comprese le crescenti tensioni commerciali tra Cina e i paesi occidentali sulla tecnologia verde.
Ospite d’onore Papa Francesco, che prenderà parte al focus sull’Intelligenza artificiale, tema fortemente voluto in agenda dalla premier Meloni. Il Pontefice ha in programma diversi bilaterali con i capi di Stati presenti, tra i quali il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, come ha fatto sapere la Presidenza brasiliana.