Non sarà perfetto, ma è una soluzione per accelerare la transizione dell’Ue alle rinnovabili. È in questi termini che la Commissione Europea continua a difendere la scelta di includere, a certe condizioni e per un tempo limitato, gli investimenti verso centrali nucleari e a gas nella ‘tassonomia verde’, il sistema europeo di classificazione delle attività economiche sostenibili. Il 10 marzo si è aperto il periodo di tempo di quattro mesi (prorogabili fino a sei) per l’Europarlamento e il Consiglio per pronunciarsi sull’atto delegato proposto dalla Commissione per etichettare anche l’energia dell’atomo e il gas come attività transitorie ma necessarie agli Stati membri per accelerare il passaggio alle rinnovabili.
“Solo le fonti di energia rinnovabili sono definite ‘green’ nella tassonomia europea”, mentre le risorse coperte dal secondo atto delegato come il gas e nucleare sono chiaramente considerate attività “che possono aiutare e accelerare la transizione” verso la piena decarbonizzazione dell’Ue. A chiarirlo di fronte alle commissioni riunite Affari economici e Ambiente del Parlamento Ue è stata martedì la commissaria europea per i servizi finanziari, Mairead McGuinness, in un confronto con gli eurodeputati sul sistema di classificazione. La proposta della Commissione è stata molto criticata da Parlamento e Consiglio, critiche che si sono intensificate alla luce della necessità proclamata da Bruxelles di ridurre la propria dipendenza dal gas russo al più tardi entro il 2027, come risposta all’invasione dell’Ucraina e alla presa di coscienza che dipendere energeticamente da un partner inaffidabile come Mosca rende l’Unione meno strategicamente indipendente.
La Commissione non vede contraddizione in questo e, anzi, ritiene che il piano per l’indipendenza dalle fossili in arrivo da Mosca entro il 2027 (che dovrà dettagliare nelle prossime settimane) e la tassonomia vanno esattamente nella giusta direzione, quella della transizione. La commissaria ha respinto le accuse secondo cui la tassonomia consoliderebbe la dipendenza europea dal gas: le centrali a gas “possono essere riconosciute solo se costruite per usare risorse rinnovabili e gas a basso contenuto di carbonio o se sono costruite per andare a sostituire centrali a gas fossile”, ha precisato la commissaria, spiegando che i Paesi devono essere impegnati a completare il passaggio a gas rinnovabili “entro il 2035”, al più tardi.
Ha insistito inoltre sul fatto che si tratta di una scelta di necessità. Ad oggi l’Ue non ha “capacità rinnovabile sufficiente” per eliminare i combustibili fossili dal proprio mix energetico, i Paesi membri “sono in punti diversi della loro transizione verde” e l’atto delegato complementare che riguarda gas e nucleare “può fornire orientamenti e linee guida al settore privato per aumentare gli investimenti”. Non tutti gli Stati hanno lo stesso punto di partenza o sono allo stesso punto del percorso di decarbonizzazione, ma l’Ue deve “aiutare tutti gli Stati membri ad avere un futuro pienamente rinnovabile, e per molti di loro gas e nucleare sono ancora una chiave per la transizione”. Le fonti di transizione, come il gas e nucleare, “sono quelle che oggi non sono sostenibili ma lo potrebbero essere in un futuro”, attraverso investimenti mirati e nuove tecnologie.
La commissaria ha messo in chiaro che con la tassonomia l’Ue “non vuole costringere nessuno a investire in gas e nucleare” ma cerca di mettere a punto una serie di criteri stringenti e orientamenti per “chi vuole farlo” sia nei confronti del gas che nel nucleare. Il focus dell’intero sistema di classificazione sono le energie rinnovabili, a cui sono dedicate 25 attività all’interno del primo atto delegato della tassonomia adottato ormai un anno fa. “Non abbiamo ancora tutte le soluzioni tecnologiche che ci servono per la transizione verde e dobbiamo ridurre questo divario“. Per il momento l’esecutivo europeo respinge la proposta dei deputati e della piattaforma della finanza sostenibile di includere una categoria intermedia di colore ambra, per diversificare con maggiore chiarezza le fonti pulite da quelle non pienamente pulite e che sono al di sotto della soglia “non arrecare danno significativo”. Secondo McGuinness introdurre un’altra categoria “avrebbe richiesto più tempo e più discussioni di quante ne abbiamo avute” e oggi la guerra in Ucraina e la necessità di indipendenza energetica rende ancora più importante accelerare il processo.