Mattarella inaugura anno scolastico da Forlì: “Segno forte di tenacia, vicini a Romagna”

Il presidente della Repubblica incontra gli studenti, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e chi dal maltempo ha perso tutto: "L’Italia è una comunità, dai problemi si esce tutti insieme"

Photocredit: Quirinale

Il presidente della Repubblica ha sempre seguito, con attenzione e discrezione istituzionale, la fase post alluvione in Emilia-Romagna. La scelta di inaugurare l’anno scolastico 2023-2024 da Forlì, uno dei territori più colpiti dalla furia di vento e acqua del maggio scorso, non è un caso ma una scelta precisa. Alla scuola ‘Saffi Alberti’ Sergio Mattarella incontra gli studenti, gli insegnanti, i dirigenti scolastici, ma anche chi dall’ondata di maltempo ha perso tutto, come i membri dell’associazione i rappresentanti dell’associazione ‘Vittime del fango’, che gli hanno chiesto di non dimenticare il territorio. Il capo dello Stato, ascolta con attenzione ogni parola, poi sottolinea il lavoro che sta portando avanti il commissario straordinario alla ricostruzione nominato dal governo, Francesco Paolo Figliuolo, oltre a rinnovare il suo interessamento personale per le vicende che riguardano il ripristino della normalità per i cittadini della regione.

Ma non sono parole di circostanza, tutt’altro. Perché proprio oggi il generale di corpo d’armata ha disposto oggi l’erogazione di 37.727.671 di euro all’Agenzia regionale di sicurezza territoriale e Protezione civile dell’Emilia Romagna. Fondi immediatamente nella disponibilità dell’ente, che serviranno a ristorare le spese sostenute per 60 interventi di somma urgenza effettuati nei territori emiliano-romagnoli. Tra questi lavori sono incluse opere per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, il ripristino di argini, il taglio e la rimozione di vegetazione lungo i tratti fluviali e la pulitura degli alvei. Tutti segnali che le istituzioni continuano ad essere vicine alla popolazione e ai territori.

Con gesti concreti, come la regolare apertura dell’anno scolastico, senza rinvii, “nonostante i danni subiti dalle strutture“, sottolinea Mattarella, “è segno, forte e concreto, di tenacia e di resistenza“. Perché “la scuola scandisce l’anno non soltanto dei giovani, ma anche delle famiglie, delle comunità, delle città e dei paesi“. Oltretutto, essere a Forlì “rappresenta – attraverso la scuola e al di là di essa – un messaggio di inalterata vicinanza alla gente di Romagna“, dice ancora il capo dello Stato. Ricordando i terribili momenti successivi alla fine delle piogge, quando “tanti volontari provenienti da tutta Italia, soprattutto ragazze e ragazzi, hanno impugnato pale, scope e secchi“. Il presidente della Repubblica riconosce che “il loro contributo è stato prezioso nella lotta contro il fango e nel manifestare cultura della solidarietà. Hanno dimostrato, concretamente, che l’Italia è una comunità. Che dai problemi si esce tutti insieme“. Proprio come la scuola – quando è messa nelle condizioni di “trasmettere il gusto per l’apprendimento, la cultura, la vita insieme” – insegna.