
Photocredit Palazzo Chigi
Giorgia Meloni accoglie il Patto della Responsabilità proposto dalla Cisl. “Il governo accetta questa sfida, siamo pronti a fare la nostra parte”, assicura dal palco del congresso nazionale del sindacato guidato da Daniela Fumarola. La richiesta è quella di aprire un confronto a tre, tra governo, parti sociali e imprenditori, per raggiungere un patto per la crescita e la coesione.
Nessuna preclusione al dialogo, garantisce Meloni. Che, anzi, rivendica di aver riaperto la sala verde di Palazzo Chigi, storica location di grandi accordi con le parti sociali, che, lamenta, “qualcuno prima di noi aveva scelto di tenere chiusa”. E in questi mille giorni di governo, i suoi incontri sindacali, sottolinea, “non sono stati vuoti”.
La premier fa del confronto “una delle cifre” dell’esecutivo: “Penso che lo abbiamo dimostrato in molte occasioni fin dal nostro insediamento”. Nonostante “qualcuno”, dice, “ci accusi di essere sordi alle richieste del sindacato, di non per ascoltare i lavoratori, di ignorare addirittura di calpestare i bisogni del paese reale”. E “figuriamoci” se “io che faccio politica da qualche anno non capisco cosa muova queste critiche”, ironizza, ribadendo però che la realtà è molto diversa.
Col confronto, la “concretezza” e il “buonsenso” si riesce a fare sintesi, costruire “risposte che l’Italia aspettava da tempo”. Come il coraggio che ha permesso, rivendica, di consegnare all’Italia una legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa che è “una conquista storica”.
La premier boccia invece la logica del conflitto e “la logica antagonista e massimalista, che nuoce alle persone perché non porta risultati”.
Sui mille giorni di governo il goal di cui si dice più fiera è quello di aver “creato” mille posti di lavoro al giorno, e a tempo indeterminato, “per un totale di più di un milione di nuovi posti di lavoro”.
L’occupazione, ricorda, continua a registrare numeri buoni, con il “livello più alto mai raggiunto di tasso di occupazione” e di contatti stabili: “Questo è il dato che io considero più importante di qualsiasi altro. Perché ho sempre pensato che la vera ricchezza di una nazione risieda nel lavoro e che la ricchezza non abbia alcun valore per una società se non si traduce anche in posti di lavoro di qualità”.
Priorità al centro, fa sapere, è quella della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. E promette di fare di più sul tema: “Ogni infortunio sul posto di lavoro è una sconfitta per ciascuno di noi”.
L’obiettivo di fondo è costruire una strategia straordinaria di interventi per la salute e per la sicurezza sul lavoro che sia in grado di rafforzare l’azione comune, in grado di renderla più incisiva, perché “la sicurezza sul lavoro non è un costo, è un investimento ed è un diritto di ogni lavoratore che noi dobbiamo saper proteggere”.