Un cambio di passo per migliorare i collegamenti transfrontalieri tra Italia e Francia, la cui fragilità oggi rischia di avere ripercussioni importanti sulle attività produttive, sulla logistica e sulle esportazioni di tutto il Nord-Ovest. E’ questo l’impegno emerso dal tavolo Italia-Francia che si è svolto oggi al Grattacielo Piemonte alla presenza dei governatori di Piemonte e Valle d’Aosta, Alberto Cirio e Renzo Testolin, e dei rappresentanti delle associazioni di categoria: al centro del confronto la chiusure della ferrovia del Frejus a causa della frana che l’ha interrotta ad agosto del 2023, e le chiusure programmate del Monte Bianco – tre mesi all’anno per 18 anni – per la sua manutenzione e messa in sicurezza. A questo si aggiungono i lavori sul Colle di Tenda, chiuso al traffico dal 2020. Insomma, una situazione esplosiva soprattutto per i trasporti tra Piemonte, Valle d’Aosta e Francia, ma che a cascata rischia di avere un forte impatto sull’intero sistema produttivo e sulla competitività delle imprese. Per questo, come ribadito da Cirio e Testolin, “servono interventi immediati”.
Dal tavolo è emersa in primo luogo la conferma delle date già previste, ovvero la riapertura del Monte Bianco a dicembre, per le festività natalizie, del tunnel ferroviario del Frejus (chiuso da fine agosto 2023 a causa di una frana sul versante francese) a metà marzo 2025 e del Col di Tenda entro la fine di quest’anno. Ma, ha spiegato il vicepremier Antonio Tajani presente a Torino, “sul Monte Bianco abbiamo avuto segnali di grande attenzione” da parte francese. Parigi infatti si è detta disponibile alla realizzazione di una seconda canna, “cosa prima mai considerata in precedenza, con l’impegno a riaprire il tunnel per le Feste di Natale per garantire ossigeno al turismo”. Lunedì 2 settembre è scattata la chiusura del traforo, che durerà fino al 16 dicembre: tre lunghi mesi, durante i quali verranno effettuati lavori di manutenzione da 50 milioni di euro non più rinviabili. Nel frattempo, il 90% del traffico pesante è stato dirottato sul Frejus: ogni giorno nel tunnel tra Bardonecchia e Modane, passano almeno 1.500 camion in più.
Sul fronte del Frejus, inoltre, il governo ha chiesto a Parigi di accelerare sulla riapertura della linea ferroviaria, chiusa da un anno da quando una frana ha travolto i binari nella valle della Maurienne. “I francesi ci hanno garantito che stanno facendo il massimo per il ripristino della circolazione”, ha garantito Tajani. Auspicando, poi, che ”si possa arrivare nel giro di poche settimane a una soluzione per far funzionare anche il traforo del Tenda’‘ e confermando l’impegno di entrambi i governi, italiano e francese, per l’avanzamento dei lavori della Torino- Lione, il vicepremier ha fatto saper che sarà comunicata a breve la data della nuova riunione del Comitato di cooperazione frontaliera Italia-Francia che si svolgerà a Nizza, dopo quella che si è svolta a Torino nell’ottobre dello scorso anno. ‘‘In quella sede – ha spiegato il ministro – si procederà anche da un punto di vista politico allo sviluppo delle relazioni transfrontaliere tra noi e la Francia’‘. In generale, “il governo farà di tutto per sostenere trasporti più efficienti, più efficaci, in tempi rapidi garantendo sempre la sicurezza e la tutela dell’ambiente. E’ difficile mettere insieme le tre cose però le sfide difficili ci piacciono e andiamo avanti con grande determinazione in questa direzione”, ha concluso Tajani.
All’incontro erano presenti anche il sindaco di Torino e della Città metropolitana Stefano Lo Russo e in videocollegamento, del viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi e dell’ambasciatore di Francia in Italia Martin Briens. Per le categorie economiche, il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina, ha ricordato che le associazioni di categoria del territorio hanno presentato un documento condiviso “che ribadisce con forza l’importanza e la strategicità dei collegamenti internazionali, sui quali si basa inevitabilmente la competitività e la crescita dell’intero territorio”. Il vice presidente della Camera di Commercio, e presidente di FAI Torino, Enzo Pompilio D’Alicandro ha poi aggiunto la necessità di accelerare anche l’apertura della seconda canna del Frejus, “anticipando le scadenze prospettate dalle autorità francesi” al primo trimestre 2025.