Oggi giura il governo Meloni: Pichetto Fratin all’Energia

All'Agricoltura arriva Lollobrigida. Oggi il giuramento, domani il passaggio di consegne con Draghi e poi il primo Consiglio dei ministri

Comunque vada, il governo di Giorgia Meloni è destinato a entrare nella storia. Ora è ufficiale: per la prima volta l’Italia ha una presidente del Consiglio donna. La leader di FdI tiene fede alla parola d’ordine scelta per la campagna elettorale e si fa trovare “pronta” quando il capo dello Stato la convoca al Quirinale per assegnare l’incarico, al termine delle consultazioni, chiuse con la delegazione del centrodestra, unito, che all’unanimità, in soli 7 minuti, indica in lei il nome per Palazzo Chigi. Alle 16.30 spaccate di venerdì varca la soglia dello studio di Sergio Mattarella, con la sua preziosa agendina in mano, in cui sono appuntati i nomi dei ministri da sottoporre al presidente della Repubblica. Poco più di un’ora di colloquio, poi l’annuncio del segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti: Meloni accetta l’incarico senza riserve. Meno di dieci minuti dopo è la premier a uscire dalla porta che dà sulla Loggia d’Onore per leggere la composizione della squadra che l’affiancherà.

Ci sono molte conferme e qualche sorpresa, che prende alla sprovvista i cronisti. Per giorni, infatti, si era ipotizzato lo scorporo delle deleghe al ministero della Transizione ecologica, invece Meloni conferma tutto ma cambia solo la dicitura, ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Rimane, invece, quello che era il papabile responsabile: Gilberto Pichetto Fratin, in quota Forza Italia. Con un piccolo ‘giallo’, anche se in realtà, chiarirà poi l’ufficio stampa della premier, si tratta di un “errore di trascrizione“. Parlando dal Colle, infatti, Meloni annuncia un altro forzista, Paolo Zangrillo, senatore e fratello minore del medico personale di Silvio Berlusconi. Un’ora dopo, però, arriva la rettifica in una nota: “Si precisa che a causa di un errore di trascrizione nella stesura della lista dei ministri sono stati erroneamente invertiti due nomi. Pichetto Fratin ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Zangrillo ministro della Pubblica amministrazione“.

Nessun refuso, invece, al ministero delle Politiche agricole, dove è indicato il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, una delle figure più vicine alla leader in questi anni, che avrà il compito di guidare il dicastero che da oggi sarà dell’Agricoltura e della sovranità alimentare. A Matteo Salvini, come era circolato nei giorni precedenti, il ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, inoltre la nomina a vicepremier.

Toccherà all’ex governatore della Sicilia, Nello Musumeci, guidare il nuovo ministero delle Politiche del mare e per il Sud. Mentre ad Adolfo Urso è affidato il Mise, che ora si chiamerà ministero per le Imprese e il made in Italy. Al Mef nessun colpo di scena, la figura scelta è quella del vice segretario del Carroccio, Giancarlo Giorgetti. Anche la Farnesina, nonostante la bufera delle ultime ore, non riserva sorprese con la nomina del coordinatore di FI ed ex presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, che sarà l’altro vicepremier e potrà contare anche sull’apporto di Raffaele Fitto nella veste di ministro degli Affari europei e Pnrr. Il resto della squadra è composto da Guido Crosetto (Difesa), Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia), Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme), Roberto Calderoli (Affari Regionali e autonomie), Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Anna Maria Bernini (Università e Ricerca), Marina Calderone (Lavoro e politiche sociali), Gennaro Sangiuliano (Cultura), Eugenia Roccella (Famiglia, natalità e pari opportunità) Alessandra Locatelli (Disabilità), Andrea Abodi (Sport e politiche giovanili), Orazio Schillaci (Salute), Giuseppe Valditara (Istruzione e merito), Daniela Santanchè (Turismo).

Inoltre, Meloni proporrà Alfredo Mantovano come sottosegretario alla presidenza del Consiglio al primo Cdm, che si terrà domani, al termine della cerimonia di passaggio delle consegne con il premier uscente, Mario Draghi, e lo scambio della campanella in programma oggi, a Palazzo Chigi, alle ore 10.30. Sarà l’occasione per un confronto dopo la missione europea dell’ex Bce, che torna da Bruxelles con un accordo sui prezzi del gas e la solidarietà Ue e una strada tracciata per i fondi comuni. Il compito di chiudere la partita ora spetterà a Meloni e il suo esecutivo, ai quali Draghi non lascia consigli, perché “quello che un governo uscente può fare è offrire la testimonianza di ciò che ha fatto“. Cioè “assicurare una transizione il più serena possibile, ma anche informata”. La prossima settimana ci sarà il passaggio parlamentare per la fiducia, poi la partita inizierà davvero, con energia, bollette, inflazione da affrontare. Anche questa sarà una sfida. Storica.