Pharma, Foti: Equilibrio accesso farmaci e sostegno a innovazione priorità

Il ministro ha inviato un videomessaggio in occasione dell'evento organizzato da Connact a Roma in collaborazione con il Parlamento europeo

“Mi giova ricordare che l’Italia, in stretto coordinamento con la Francia, ha ribadito l’importanza di un equilibrio tra accesso ai farmaci e sostegno all’innovazione”. Lo spiega Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, in un videomessaggio inviato a ‘Il rilancio della competitività europea attraverso il settore farmaceutico’, evento organizzato a Roma da Connact in collaborazione con il Parlamento europeo. Il ministro fa il punto della situazione: “Il pacchetto legislativo presentato dalla Commissione Europea il 26 aprile 2023 comprende sostanzialmente due proposte. Un nuovo regolamento che aggiorna le procedure di autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali a uso umano e una nuova direttiva volta a istituire un codice unico europeo in materia di medicinali. Si è aperto un negoziato che in sede di Consiglio ha portato nel giugno del 2025 alla formulazione di un testo di compromesso sostenuto dalla stragrande maggioranza degli stati membri”.

“Parallelamente – ricorda il ministro – la Commissione ha proposto il Critical Medicines Act volto a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di farmaci critici e ridurre la dipendenza da fornitori esterni. Per l’Italia tuttavia la priorità è valorizzare i distretti produttivi nazionali già attivi e garantire il risultato decisionale degli stati membri nelle valutazioni della vulnerabilità della fine. La Commissione ha inoltre annunciato la preparazione di un Biotech Act volto a creare un quadro favorevole allo sviluppo delle biotecnologie”.

“Questo – ricorda Foti – è un settore destinato a incidere, secondo la Commissione, sull’80% dei farmaci a partire dal 2030. Sul pacchetto farmaceutico la riduzione dei periodi di esclusiva di mercato prevista nelle proposte legislative costituisce un indebolimento della proprietà intellettuale che rappresenta però la base degli investimenti. Quindi, a nostro avviso, la protezione della proprietà intellettuale, e per questo si batte il governo italiano, non deve essere ridotta ma invece è per conto rafforzata”. Quanto al Critical Medicines Act, prosegue il ministro, “l’impianto è molto burocratico e, a nostro avviso, non adeguato alla natura strategica del tema. Occorre dunque porre in essere alcune iniziative”. Foti suggerisce di “rafforzare la capacità produttiva europea con incentivi semplici, evitare sistemi di accumulo rigidi, privilegiando invece criteri di aggiudicazione degli appalti che non siano basati esclusivamente sul prezzo, prevenire le duplicazioni di obblighi per il produttore, perché questa è soltanto una follia che mira a produrre burocrazia su burocrazia”.